Settimane intense per Christian Eriksen. Dopo aver ricominciato ad allenarsi nelle scorse settimane, il centrocampista danese, spiega la Gazzetta dello Sporta, adesso attende soltanto una chiamata dal Coni in Italia, per certificare una situazione nota: visto il defibrillatore sottocutaneo installato a giugno per salvargli la vita, impiantatogli dopo il problema avuto nella sfida tra Danimarca e Finlandia ad Euro 2020, i medici italiani lo dichiareranno «non idoneo» alla pratica dell’attività agonistica visto che in Italia è proibito dal regolamento.
Così, intanto, sono già iniziati i colloqui con l’Inter, in totale serenità. Il club nerazzurro, che nel frattempo sta ammortizzando i costi grazie all’indennità Fifa sul cartellino, sta studiando la situazione: l’ipotesi resta quella della rescissione del contratto, con il giocatore che già a gennaio potrebbe così essere libero di cercare una nuova squadra, in un paese in cui c’è la possibilità di giocare con l’impianto sottocutaneo. L’idea, ma c’è comunque la massima prudenza, è quella di presentarsi ai nastri di partenza della stagione 2022-23: tra le opzioni quella principale resta la Danimarca, con l’Odense, che lo ospita nei suoi campi di allenamento, in pole considerando anche la vicinanza rispetto alla casa dello stesso Eriksen. «Se potessimo dargli un contratto, lo faremmo», ha detto nei giorni scorsi il il d.s. del club Henrik Augustinus, ma non va esclusa l’opzione Ajax.