Si prospetta il rischio di un conto salato per il Comune di Roma come conseguenza del discorso sul nuovo stadio giallorosso. Come riporta Roma Today, Eurnova, proprietaria del progetto e originariamente anche dei terreni, ha chiesto al Campidoglio un risarcimento complessivamente di 32,4 milioni di euro, a cui si aggiungono i 260 milioni chiesti dal magnate ceco Radovan Vitek attraverso CPI Spa.
Tutto è partito dalla delibera votata dal Campidoglio lo scorso aprile in cui è stata ritirata la “pubblica utilità” al progetto del nuovo stadio. Aprendo tuttavia le porte allo scontro in ambito legale.
Sia Parnasi che Vitek, infatti, hanno deciso di ricorrere al Tar per per essere indennizzati degli incassi venuti meno con lo sfumare dell’operazione di Tor di Valle.
La differenza degli importi è da attribuire alla svalutazione dell’area di Tor di Valle, che ha perso valore per la mancata approvazione della variante urbanistica necessaria per la zona che, stando al pianto regolatore, doveva essere destinata a campi sportivi e verde.
Sullo sfondo inoltre resta anche lo scontro tra il Campidoglio e la stessa Roma, nonostante il Comune abbia intenzione di far partire un nuovo progetto per lo stadio del club giallorosso. La delibera dello scorso 21 luglio prevede infatti la necessità “da parte dei competenti Uffici capitolini unitamente all’Avvocatura Capitolina – si legge nel provvedimento – di avviare valutazioni e quantificazioni di ogni eventuale pregiudizio in danno dell’Amministrazione capitolina determinato dalle Società A.S. Roma S.p.A. ed Eurnova S.p.A”.