Con la presentazione di Andrij Shevchenko, la nuova proprietà del Genoa ha voluto inaugurare ufficialmente il nuovo corso rossoblù. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Andrés Blazquez, ingegnere e uomo forte di 777 Partners nell’asset calcio e nelle operazione europee, ha parlato dei progetti della società, e delle prospettive per gli investimenti futuri nel club e nella capoluogo ligure.
«Lavoriamo per creare una holding che possa fornire gli stessi servizi, scouting, immagine, marketing, a tutte le squadre del gruppo. Ciò permetterebbe di fare, appunto, sinergie: costi più bassi e ricavi più alti. E un talento che gioca, per esempio, in Moldavia, in terza divisione, avrebbe il tempo di diventare un grande giocatore per campionati più importanti» dichiara Blazquez.
«Cambierà totalmente il modo di fare calcio rispetto agli ultimi anni, anche se il club è in Serie A da molto tempo, dunque il lavoro fatto sinora va apprezzato, pur se basato su certe limitazioni di budget che noi vogliamo togliere, incrementando la capacità di investimento per poter arrivare ad obiettivi più ambiziosi. La squadra ha un costo del lavoro molto alto: serve aumentare i ricavi, diminuire costi, o fare tutte e due le cose. Noi siamo una holding, non un fondo. Per noi è importante investire in progetti che abbiano un obiettivo a lungo termine».
Sul fronte stadio, Blazquez ha dichiarato: «Siamo consapevoli che lo stadio di Genova è diviso fra due squadre, ma troveremo la soluzione che vada bene anche alla Samp. Non vogliamo ridipingerlo, ma operare un cambiamento totale. Per noi, è vero, lo stadio è una parte importante per rendere più forte il club. Ci sono i tempi da rispettare, certo, ma se domani il sindaco Bucci mi chiamasse per comprarlo, noi siamo pronti».
[cfDaznWidgetSerieA]
Più precisamente, l’idea è quella di avere «più hospitality, accessi più moderni, la possibilità di sfruttare l’impianto anche per eventi musicali, spazi comuni, la disponibilità ad organizzare pranzi, matrimoni, cene. Marassi deve diventare un luogo capace di attrarre pubblico anche se uno non tifa Genoa».
Per quanto riguarda la futura struttura societaria del Genoa: «A livello dirigenziale, stiamo preparando una nuova struttura che si integrerà in quella attuale, sul modello di quelle inglesi. Lo vedrete nello spazio di due-tre settimane. Non siamo l’oligarca o il miliardario che mette un amico al suo fianco: 777 Partners è una struttura piccola».
Infine, un commento sulla questione Superlega: «A noi non interessa, anche se effettivamente il calcio sta cambiando. In Inghilterra ormai quasi l’ottanta per cento dei club di Premier hanno proprietà o investitori stranieri, e si è creata così una differenza enorme fra quel campionato e gli altri. Anche in Italia si assiste allo stesso fenomeno, e non escludo che in un domani ci possa essere la maggioranza delle squadre con investitori esteri».