Il Tribunale UE può far saltare la regola sui Primavera obbligatori

Un giudice belga ha chiesto al tribunale dell’Unione europea in Lussemburgo di esaminare se la regola UEFA che richiede di convocare un numero minimo di giocatori cresciuti nei settori giovanili…

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Un giudice belga ha chiesto al tribunale dell’Unione europea in Lussemburgo di esaminare se la regola UEFA che richiede di convocare un numero minimo di giocatori cresciuti nei settori giovanili locali è conforme alle leggi europee sulla concorrenza e sul lavoro.

A riportarlo è As, secondo cui la decisione di rinvio è stata presa in carico venerdì da un giudice del Tribunale di prima istanza di Bruxelles. La regola, imposta dalla UEFA nel 2005 e in vigore nella forma attuale dal 2008-09, viene ritenuta da molti club una restrizione della libertà di scelta di formazione e selezione delle squadre. La decisione della Corte Ue potrebbe quindi annulla la norma.

La regola UEFA impone che ogni club, all’interno della lista di 25 giocatori, debba includerne almeno otto giocatori che si sono allenati presso la squadra o un’altra squadra appartenente alla stessa federazione nazionale per almeno tre anni dai 15 ai 21 anni di età. Almeno sei di questi devono essere inclusi nella lista dei convocati del giorno della partita, anche se non è obbligatorio che debbano scendere in campo.

La legge sui giocatori Primavera è il secondo caso legale che dal mondo del calcio finisce alla Corte di giustizia dell’Unione europea nell’arco di pochi mesi, dopo il ricorso da parte di un tribunale di Madrid che ha chiesto di valutare se la UEFA sia un monopolio che viola le norme antitrust europee e se abbia il diritto di essere esentata da queste norme.