Dazn, spunta anche l'ipotesi sub-licenza per i diritti tv

Continua a muoversi la politica sul caso Dazn. Dopo l’audizione del presidente dell’Agcom Giacomo Lasorella in commissione Trasporti Poste Telecomunicazioni e la conseguente apertura di un’istruttoria sulla piattaforma di sport…

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Continua a muoversi la politica sul caso Dazn. Dopo l’audizione del presidente dell’Agcom Giacomo Lasorella in commissione Trasporti Poste Telecomunicazioni e la conseguente apertura di un’istruttoria sulla piattaforma di sport in streaming, ora la presidentessa dell’organismo parlamentare, Raffaella Paita, è pronta a far votare in Parlamento una risoluzione che ponga paletti più stringenti agli operatori digitali.

«Ho proposto l’elaborazione di una risoluzione, in fase di stesura in queste ore, che sia un atto di indirizzo nei confronti del governo. Siamo arrivati a definire questo percorso perché una sola audizione in commissione non garantiva la totale tutela agli utenti-consumatori», le parole dell’onorevole Paita (Italia Viva) a MF-Milano Finanza.

«Con questo documento – ha aggiunto – chiederemo al governo l’impegno a definire modifiche normative che rendano più stringente a Dazn e tutti gli altri operatori coinvolti l’adesione a Conciliaweb (la piattaforma di Agcom per la risoluzione delle controversie tra utenti e operatori di telefonia, internet e pay tv, ndr) e dotare la stessa authority di maggiori poteri di controllo e sanzionatori, oltre a chiedere la certificazione nella misurazione e rilevazione degli ascolti».

Il tema, del resto, «è di attualità per il governo e per il Parlamento. E se c’è un servizio questo deve essere erogato con tutte le garanzie per l’utenza. I servizi devono esere erogati nel pieno rispetto dei consumatori», ha commentato ancora Paita.

La risoluzione in fase di approvazione – spiega ancora MF-Milano Finanza – con ogni probabilità avrà effetti immediati sull’intero sistema. A partire dal fatto che potrà essere chiesto ad Auditel, che già fa rilevazioni in tal senso da oltre due anni, di puntare tutto sulla total audience (comprende device e smart tv) per fornire dati sempre più conformi all’evoluzione del mercato.

In ultima istanza, svela inoltre il quotidiano, si potrebbe anche arrivare a chiedere a Dazn di concedere in sub-licenza le immagini ad altri operatori televisivi, come per esempio la rivale Sky Italia (sulla falsa riga dell’accordo già siglato per il triennio 2018-2021 per le tre gare a giornata in esclusiva a Dazn).

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Quest’ ultima opzione – da considerare in ultima istanza – starebbe prendendo sempre più corpo in ambienti politici, ma resta esclusivamente nelle mani del ministro dello Sviluppo economico, Gianfranco Giorgetti, esponente di spicco di quella Lega che ha in Massimiliano Capitanio, segretario della Commissione di vigilanza Rai, uno dei parlamentari più attivi sul tema.