Si scalda la battaglia legale tra Elkann e la madre

Nuovo scontro tra John Elkann e la madre Margherita sull’eredità dell’avvocato Giovanni Agnelli. Come riporta il Corriere della Sera, a 15 anni dall’accordo sull’eredità, Margherita (figlia dell’avvocato) ha messo nel…

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Nuovo scontro tra John Elkann e la madre Margherita sull’eredità dell’avvocato Giovanni Agnelli. Come riporta il Corriere della Sera, a 15 anni dall’accordo sull’eredità, Margherita (figlia dell’avvocato) ha messo nel mirino il contratto firmato con la madre Marella con cui rinunciava alle quote che le spettavano nella Dicembre, la principale azionista della Giovanni Agnelli Bv, ovverosia la cassaforte della famiglia.

Le quote della Dicembre erano state valutate 105 milioni e vennero, in seguito, girate da Marella al nipote John Elkann in nuda proprietà. Secondo gli accordi sull’eredità, resi noti da Panorama, a Margherita spettano invece 1,3 miliardi, ma ora ha contestato, di fronte a una corte svizzera, quello che era stato indicato come reale valore della Dicembre. Effettivamente, sottolinea il Corriere, il valore attuale della società è ben diverso rispetto a quello del 2004, anno di inizio della controversia, in cui la Fiat versava in una profonda crisi.

Fonti legali vicine alla famiglia Elkann riportano che la vendita delle azioni della società non sarebbe reversibile e che le pretese di Margherita non possono mettere in discussione la maggioranza assoluta detenuta da John. Oggi risultano soci John (58,8%), Lapo (20,6%) e Ginevra (20,6%), ma la proprietà è stata resa nota soltanto un mese.

D’altronde, vi è sempre stata poca trasparenza attorno ai conti di Dicembre: solo nel 2012 si è avuta una prima apertura con alcuni documenti resi noti, ma secondo un esposto dell’avvocato di Margherita al tribunale di Torino essi sarebbero «irregolari» e «non conformi» agli originali.

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La battaglia è destinata a proseguire. “I tentativi di Margherita di rimettere in discussione le successioni dei genitori – precisano i legali della famiglia – sono manifestamente infondati e del tutto contrari sia alle volontà paterna e materna, sia agli accordi dalla stessa sottoscritti. Nessuno di essi ha, infatti, mai avuto successo. Queste pretese temerarie, cui si resisterà con fermezza in ogni sede, non sono comunque in alcun modo idonee a mettere in discussione la partecipazione di maggioranza assoluta che John Elkann detiene nella società Dicembre”.