UK, niente permessi di lavoro a chi giocasse la Superlega

Ai giocatori e ai dirigenti stranieri dei club di Premier League che prenderanno parte a eventuali competizioni separatiste – sulla scia della tanto discussa Superlega europea – verranno revocati i…

Superlega permessi lavoro

Ai giocatori e ai dirigenti stranieri dei club di Premier League che prenderanno parte a eventuali competizioni separatiste – sulla scia della tanto discussa Superlega europea – verranno revocati i permessi di lavoro in base alle nuove regole della Football Association.

Non solo dunque le sanzioni già inflitte ai club. A svelare questo ulteriore dettaglio è The Times, che ha spiegato che il Ministero degli Interni ha acconsentito alla modifica delle regole da parte della Federcalcio inglese alla luce del tentativo di formare la Superlega ad aprile, in modo che l’organizzazione possa ritirare il Governing Body Endorsement (GBE) necessario per i permessi di lavoro.

La mossa si inserisce nei piani del massimo campionato inglese per prevenire nuovi tornei di questo tipo in futuro. Nello specifico, la decisione legata al permesso di lavoro è stata rivelata in una lettera della Premier League ai club.

«In aggiunta e alla luce delle questioni derivanti dalla proposta di una Superlega europea, la FA ha ulteriormente rivisto alcuni dei criteri per il GBE e il ruolo della FA nell’approvare i club come sponsor per i giocatori stranieri che richiedono un visto per lavorare nel Regno Unito», recita la missiva.

«La FA ha discusso con il Ministero degli Interni che ha ritenuto opportuno modificare i criteri GBE esistenti per chiarire che i giocatori e/o il personale che ottengono un GBE possono partecipare solo a partite e competizioni che si svolgono secondo le normative calcistiche esistenti, o con il consenso della FA», prosegue la lettera.

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«La FA propone quindi che i criteri GBE per i giocatori e il personale (non giocatori) siano modificati per specificare la categoria di partite coperte dallo stesso e, nel caso in cui un individuo partecipi a una partita che non rientra nelle categorie specificate, la questione può essere rinviata al Ministero degli Interni che potrebbe rivedere il permesso di lavoro dell’individuo, o lo stato del club in qualità di sponsor», si legge ancora.

«La Federazione intende inoltre modificare le sue attuali lettere di approvazione ai club per riflettere questo chiarimento della politica ed evidenziare che la Federazione può scegliere di ritirare la sua approvazione di un club in qualità di sponsor in caso di problemi», conclude la nota.