L'antitrust tedesca: la norma del 50+1 non viola leggi di mercato

La Bundeskartellamt, l’antitrust tedesca, ha confermato la regola del 50+1 per le proprietà calcistiche. La legge afferma che gli investitori privati non possono avere più del 49% del controllo di…

Germania trasgender calcio

La Bundeskartellamt, l’antitrust tedesca, ha confermato la regola del 50+1 per le proprietà calcistiche. La legge afferma che gli investitori privati non possono avere più del 49% del controllo di un club, impendendo così a singoli grandi investitori di avere il pieno potere esclusivo sulle decisioni della società.

La Bundesliga aveva chiesto un parere consultivo all’autorità di regolamentazione, per stabilire se la norma violasse o meno le leggi della libera concorrenza. «La politica del 50+1 perseguita dal mondo dello sport non interferisce con le leggi sulla libera concorrenza» ha dichiarato Andreas Mundt, presidente dell’antitrust tedesca.

«Tuttavia, la DFL (la Federcalcio tedesca) deve assicurare che la regola venga applicata in maniera coerenti per tutti i club», ha aggiunto ancora. Gli obiettivi di equilibrio nella competizione e di identificazione nel club, che avevano portato alla formulazione della legge, sono stati considerati “legittimi” da Mundt.

In ogni caso, vi sono delle eccezioni alla norma, come ad esempio le società di proprietà di alcune fabbriche, come il Bayer Leverkusen (Bayer, farmaceutica) e il VfL Wolfsburg (Volkswagen). In linea generale, quando un investitore detiene interessi nel club per oltre 20 anni può richiedere l’esenzione alla regola del 50+1.