Nonostante le difficoltà palesate in tempi recenti, che tra le altre cose hanno portato allo scioglimento del Jiangsu (club vincitore dell’ultima edizione della Chinese Super League), la Cina non abbandona i piani per la scalata al mondo del calcio.
Nel Paese saranno costruiti nuovi centri di formazione giovanile e le città chiave saranno incentivate a creare due o più squadre di calcio professionistiche maschili e femminili, cercando di migliorare gli standard di gioco e diventare una delle principali potenze mondiali di questo sport.
Il presidente Xi Jinping, spiega Reuters, si è impegnato a trasformare la Cina in una “potenza del calcio” e vuole che il Paese ospiti prima e poi vinca un Mondiale di calcio entro il 2050. L’obiettivo è quello di migliorare la governance e costruire infrastrutture, puntando ad almeno un campo da calcio ogni 10.000 persone entro il 2025.
L’amministrazione sportiva nel Paese ha detto che offrirà supporto politico per portare i suoi campionati a standard di “primo livello” entro il 2030. Ha inoltre promesso di promuovere il calcio professionistico femminile e incoraggiare un “modello di investimento diversificato” che coinvolga imprese statali e private.
Nonostante le ambizioni del Paese, la nazionale maschile ha faticato, qualificandosi solo una volta per la fase finale della Coppa del Mondo nel 2002 ed essendo attualmente al 77° posto nel ranking FIFA, dietro a nazioni nettamente più piccole come Capo Verde.