Solamente poco meno di due giorni fa, in un’intervista rilasciata al programma spagnolo “El Chiringuito”, il presidente del Real Madrid affermava come l’accordo che legava i club fondatori alla nuova Superlega fosse vincolante.
«Abbiamo firmato tutti sabato. Qualcuno potrebbe andarsene? No, è vincolante. Non se ne vanno. Negozieremo tutti insieme. Agli inglesi che sono i più arrabbiati perché pensano che la Premier stia per scomparire: lo ha detto chi non vuole perdere i propri privilegi», diceva Florentino.
Parole che appaiono anacronistiche se rilette ora, nonostante non siano passate neanche 48 ore, ma con il progetto Superlega già naufragato. Eppure, il tema di una “exit clause” (clausola d’uscita) per i club coinvolti nella Superlega era parte dell’accordo, come rivelano i dettagli pubblicati dal Financial Times
Il quotidiano economico-finanziario inglese ha spiegato che i 12 club fondatori della Superlega avevano concordato le cosiddette “clausole di uscita”, progettate per mantenerli nella competizione una volta raccolti i soldi per finanziare il progetto.
Come parte di queste clausole, i club avevano deciso di non abbandonare la loro nuova competizione prima di giugno 2025, e da allora in poi avrebbero dovuto comunicare l’eventuale volontà di lasciare il torneo almeno con una stagione in anticipo.
In quest’ottica, i club sarebbero stati tenuti a rimborsare parte della “sovvenzione infrastrutturale” iniziale, i 3,25 miliardi di euro destinati a essere suddivisi tra i 15 club fondatori della Superlega e ottenuti tramite un finanziamento da parte della banca statunitense JPMorgan Chase.
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Queste misure danno conto della posta in gioco per l’adesione alla nuova competizione, ma le sanzioni relative alle clausole di uscita – spiega il quotidiano britannico – sembrano dipendere dal flusso di denaro in favore delle società, eventualità che non si è verificata dato che l’allontanamento dei club è avvenuto appena due giorni dopo l’annuncio ufficiale del torneo.
Tuttavia, secondo il Financial Times permangono dei rischi legali per i club mentre il progetto fallisce. Secondo alcune fonti, le 12 società che hanno accettato di partecipare hanno firmato contratti vincolanti. I restanti club della Superlega potrebbero dunque citare in giudizio coloro che stanno uscendo nel tentativo di far rispettare l’accordo, anche se non è chiaro quali siano le eventuali responsabilità per i club.