Il Fisco aiuta il calcio italiano: il confronto con l'Europa

Quanto pagano i calciatori in tasse in Europa? Italia Oggi ha presentato un’analisi sulla tassazione degli sportivi professionisti nei principali Paesi europei. La regola generale sembra quella di non garantire…

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Quanto pagano i calciatori in tasse in Europa? Italia Oggi ha presentato un’analisi sulla tassazione degli sportivi professionisti nei principali Paesi europei. La regola generale sembra quella di non garantire esenzioni specifiche per la categoria, anche se diversi Stati non mancano le eccezioni per attirare i calciatori (e i loro cospicui redditi).

Anche in Italia, infatti, tra flat tax per i redditi esteri e il regime degli impatriati, non sono mancate negli ultimi anni le norme per attrarre i super-ricchi (tra i quali quindi rientrano anche gli sportivi professionisti) nel nostro Paese. Nel 2019 sono stati 421 i super-ricchi che hanno scelto di spostare la loro residenza in Italia grazie alla tassa fissa da 100 mila euro sui redditi prodotti all’estero: si parla di quattro volte di più rispetto a quando è stata introdotta con la manovra del 2017. Senza dimenticare, dicevamo, l’impatto del regime degli impatriati, allargato agli sportivi professionisti nell’estate del 2019 e confermato nelle scorse settimane con un Dpcm.

Per quanto riguarda gli altri paesi europei, in Germania non è prevista nessuna esenzione speciale per i calciatori professionisti, sottoposti a tassazione come lavoratori dipendenti. L’aliquota per i redditi tra i 53.666 e i 254.446 euro sono soggetti ad un’aliquota del 42%, quelli superiori a 254.447 euro ad un’aliquota del 45%.

Nessuna esenzione nemmeno in Francia, dove tuttavia il regime di rimpatrio permette consente agli atleti (e in generale le persone reclutate dall’estero) di esentare fino al 50% dell’imposta sul reddito francese, per un periodo di otto anni. Il reddito da lavoro oltre i 153.783 euro viene tassato al 45%.

Tale eccezione non è presente nel Regno Unito, dove i calciatori non hanno alcuna esenzione e sono sottoposti a tassazione come lavoratori dipendenti, a prescindere dalla nazionalità. L’imposizione per redditi superiori ai 165.000 euro è del 45%.

Per il Portogallo, il discorso è simile a quello francese. Anche qui nessuna esenzione speciale, ma il regime della golden visa permette di ottenere il regime di “non-habitual tax resident”, che applica una ritenuta del 20% sui redditi di origine portoghese e del 28% su quelli di fonte estera. In via ordinaria, i soggetti non residenti vengono tassati con una ritenuta del 25% solo sui redditi di origine portoghese. Per quanto riguarda i residenti, i redditi oltre gli 80.882 euro sono tassati al 48%.

Idem la Grecia: nessuna esenzione per i calciatori, ma il regime “non-dom” greco permette il pagamento di un’imposta forfettaria di 100.000 euro l’anno su redditi di fonte estera, mentre i redditi di fonte greca vengono tassati mediante il principio ordinario. In via ordinaria, i residenti con redditi oltre i 40.000 euro sono tassati al 44%, con l’aggiunta di un contributo di solidarietà (10%) per quelli oltre i 220.000.

Infine la Turchia, dove i calciatori godono di una ritenuta speciale del 15% sul pagamento degli stipendi. Per i contratti firmati dopo il novembre 2019, l’aliquota è stata aumentata al 20%. Per i residenti, l’imposizione per i redditi superiori ai 60.000 euro è del 40%.

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