Il Cio ha deciso: Italia senza bandiera all'Olimpiade

L’ufficialità arriverà mercoledì 27 gennaio 2021, ma stando a La Repubblica la decisione sarebbe già stata presa. Il Comitato Olimpico internazionale ha pronto il documento di sospensione del Coni: un…

Italia esclusione Olimpiadi

L’ufficialità arriverà mercoledì 27 gennaio 2021, ma stando a La Repubblica la decisione sarebbe già stata presa. Il Comitato Olimpico internazionale ha pronto il documento di sospensione del Coni: un atto che per l’Italia non ha precedenti e che impedirebbe agli atleti azzurri di gareggiare alle Olimpiadi di Tokyo al via il 23 luglio sotto la bandiera del nostro paese.

Un’eventualità che avrebbe del clamoroso, ma senza un intervento del governo, Federica Pellegrini o Gregorio Paltrinieri potrebbero concorrere soltanto come atleti indipendenti. Non solo, la sospensione del Coni rischierebbe di avere pesanti ripercussioni anche su Milano-Cortina, i Giochi invernali che l’Italia ospiterà nel 2026.

Inoltre, verrebbero bloccati i finanziamenti del Cio, che ovviamente arrivano tramite i Comitati Olimpici. Ma da dove nasce questa decisione? Dalla perdita di autonomia del Coni, successiva alla riforma dello sport di oltre due anni fa. Almeno secondo la Carta Olimpica, come ha ricordato il presidente del Cio, Thomas Bach in due lettere inviate al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e rimaste senza risposta.

Nemmeno la mediazione di Malagò sarebbe bastata e ora l’esecutivo del Cio si riunirà mercoledì per prendere una decisione. Secondo La Repubblica, il premier Conte può ancora evitare la figuraccia globale, convocando entro domani un Consiglio dei ministri, che approvi un decreto per risolvere la questione dell’autonomia del Coni.

A dirla tutta, un decreto esiste già, ma rimane bloccato da ostruzioni politiche. Basterebbe approvarlo prima dei Giochi, per permettere al Cio di ritirare la sospensione in tempo. Sul tema, nel frattempo, è intervenuto anche l’ex presidente del Coni Gianni Petrucci.

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«Non credo che il Cio abbia già deciso ma è veramente grave. Siamo alla vigilia del 27 e i casi sono due: o non c’è la volontà o non c’è l’autorità. Siamo arrivati a un punto in cui il primo Comitato olimpico del mondo, con l’Italia G6 come risultati sportivi, deve essere umiliato e non è ancora stata data la completa autonomia al Coni, non so cosa costi», il cuo commento a Radio anch’io Sport.