Un aumento del prezzo dell’abbonamento a Prime, una sottoscrizione ad hoc per il calcio, o la scelta di seguire la linea della continuità, aggiungendo la Champions League ai contenuti disponibili senza mettere ulteriormente mano alle tasche dei clienti.
Non è ancora chiaro quale sarà la strategia di Amazon per la trasmissione delle gare della massima competizione europea per club in Italia, della quale il colosso statunitense ha acquistato un pacchetto per le edizioni dal 2021 al 2024: le migliori 16 partite del mercoledì sera e la finale della Supercoppa UEFA.
«Amazon non vede l’ora che inizi la prossima stagione della UEFA Champions League, uno dei tornei a squadre più prestigiosi del mondo. Siamo lieti di offrire ai nostri clienti in Italia le migliori partite del mercoledì sera dal 2021 in avanti», ha scritto il gruppo nella breve nota che ha ufficializzato l’ingresso della società di Jeff Bezos nel mercato italiano dei diritti tv legati al calcio.
Un passo decisamente importante per Amazon, ma non una novità, dato che l’azienda americana opera già nel mondo del pallone in altri Paesi europei. A cominciare dalla Premier League inglese, per la quale Amazon trasmette nel Regno Unito – a partire dalla stagione 2019/20 e fino al 2021/22 – un totale di 20 partite a stagione.
Si tratta delle 10 partite del primo turno infrasettimanale del mese di dicembre, e delle 10 partite del celebre Boxing Day, ovvero tutte le sfide disputate il 26 dicembre. Il primo test di Amazon nel calcio europeo risale dunque al 3 dicembre 2019 e le partite sono state rese disponibili su Prime Video nel Regno Unito senza costi aggiuntivi rispetto all’abbonamento Prime, secondo quanto spiegato dall’azienda.
Amazon aveva inoltre preso parte alla ripartenza del massimo campionato inglese la scorsa estate, successivamente all’emergenza Coronavirus. Data l’impossibilità di accedere agli stadi, anche nel Regno Unito era stata presa la decisione di trasmettere tutti gli incontri, dei quali la società USA ne aveva mandati in onda quattro gratuitamente.
Attualmente, il prezzo di un abbonamento a Prime in UK è pari a 79 sterline all’anno (l’equivalente di poco più di 87 euro). In alternativa è disponibile l’abbonamento mensile a 7,99 sterline al mese (quasi 9 euro al mese), ma è possibile anche attivare il solo abbonamento a Prime Video (escludendo quindi streaming di musica, la sezione reading e consegne) a 5,99 sterline al mese (6,60 euro circa).
Per quanto riguarda invece la Germania, il colosso statunitense ha acquisito – come per l’Italia – parte dei diritti televisivi della UEFA Champions League per il 2021/22. Si tratta di un pacchetto di partite che saranno trasmesse in diretta il martedì sera, mentre le altre sfide sono state assegnate a DAZN.
Un test nel Paese è già stato fatto nella ripresa del calcio post Covid in Germania, quando Amazon ha trasmesso una serie di sfide della Bundesliga fino al termine della stagione 2019/20. L’obiettivo di questa mossa in terra tedesca è quello di far crescere gli abbonati al servizio Prime.
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Per quanto riguarda la Germania, il prezzo di un abbonamento a Prime è pari a 69 euro all’anno. In alternativa è disponibile l’abbonamento mensile a 7,99 euro al mese. Gli studenti possono invece usufruire di sei mesi gratuiti.
In Italia Amazon Prime è sbarcato invece nel 2011. Nel 2014 è stato annunciato Prime Music mentre nel 2016 è arrivato Prime Video che ha cominciato subito a investire nella produzione di serie tv originali. Nel nostro Paese il prezzo ha già subito due scatti: nel 2015, quando è passato da 9,99 euro all’anno a 19,99 euro, e nel 2018, da 19,99 euro a 36 euro.
In Francia e negli Stati Uniti, dove il colosso dell’e-commerce detiene i diritti di competizioni sportive diverse dal calcio (si va da alcune gare della NFL in USA al Roland Garros in Francia), il prezzo dell’abbonamento annuale è pari rispettivamente a 49 euro e 119 dollari (97 euro circa).