Enrico Moretti Polegato, presidente di Diadora, ha rilasciato un’intervista a Pambianco News, durante la quale ha parlato dell’acquisizione dell’azienda e dei progetti per il rilancio del marchio, presente da oltre 70 anni nel mercato sportivo.
Per quanto riguarda il primo punto, Polegato ha spiegato: “Si è trattato di salvare quello che non è solo un marchio, ma un pezzo di storia dello sport italiano. L’operazione è iniziata nel 2009, quando è stato chiesto a L.I.R., la holding di proprietà della nostra famiglia che controlla anche Geox, di partecipare al rilancio di Diadora, che stava attraversando un momento di difficoltà economica”.
“Ho ritenuto che potesse essere un bel progetto per tre motivi – spiega il presidente di Diadora. – Da un punto di vista di orgoglio nazionale, non avrei mai voluto che un marchio così pieno di significato andasse perduto; da un punto di vista strategico-territoriale, poiché si vedeva che la difficoltà era più di Diadora azienda che di Diadora marchio. Infine, la terza motivazione è strettamente mia personale: avere l’occasione di crescere professionalmente“.
E sugli obiettivi prefissati dopo l’acquisizione, Polegato ha dichiarato: “Il primo obiettivo è stato portare l’azienda ad essere di nuovo solida dal punto di vista economico, finanziario e commerciale. Inoltre ridare la giusta visibilità al marchio, parlando la sua lingua. Direi che sono stati ampiamente raggiunti”
Rilancio Diadora – I numeri e le previsioni per il 2020
“Nel 2019 il fatturato ha raggiunto i 168 milioni di euro, escluse licenze soprattutto di mercati lontani. Diadora ha ricominciato a produrre utili già nel primo anno e questa generazione di utili e di cassa è continuata nel tempo, compreso il 2019″.
E sul 2020: “L’anno è stato piuttosto complicato. Nonostante questo, pensiamo di portare risultati migliori di quelli che avevamo previsto a marzo/aprile”.
Rilancio Diadora – L’eredità del marchio, l’italianità e l’e-commerce
Per quanto riguarda i punti di forza del marchio, i nuovi proprietari hanno saputo sia rilanciare l’ambito fashion con la linea premium Heritage, sia quello della performance. “Se parliamo del running, Diadora ha cominciato a parlarne seriamente con la nuova gestione. Per la linea Heritage, fatta di sneaker da tutti i giorni che riproducono i modelli storici di Diadora, la storicità è proprio la ragion d’essere della linea di prodotto. Per quanto riguarda l’eredità del marchio è quindi una situazione eterogenea”.
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Per quanto riguarda l’italianità, Polegato sottolinea: “Buona parte di Heritage è fatta in Italia. In realtà il rapporto tra Diadora e l’Italia è ben più radicato dell’esistenza della linea Heritage, l’italianità è uno degli elementi costitutivi del marchio. All’inizio lo avevamo interpretato soprattutto come il saper fare italiano, poi però abbiamo deciso di investire ulteriormente in questa identità italiana con un processo di reshoring portando in Italia parte della produzione che negli anni passati era stata delocalizzata. Abbiamo riaperto una linea produttiva storica nella nostra sede di Caerano San Marco, dove produciamo il top di gamma”.
Chiosa sull’e-commerce: “L’e-commerce in toto rappresenta circa un 5-8% delle nostre vendite. Non abbiamo invece una catena di retail su strada. Abbiamo qualche negozio monomarca Diadora, ma non fa parte delle strategie di sviluppo dell’azienda”.