Ronaldo a Dazn: «Preferisco la boxe o l’Ufc al calcio in tv»

Il calciatore della Juventus Cristiano Ronaldo e il pugile kazako Gennady Golovkin sono stati protagonisti di “Parallel Worlds”, una docu-serie realizzata da DAZN che li ha uniti in un talk…

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Il calciatore della Juventus Cristiano Ronaldo e il pugile kazako Gennady Golovkin sono stati protagonisti di “Parallel Worlds”, una docu-serie realizzata da DAZN che li ha uniti in un talk durante il quale entrambi gli atleti hanno parlato dei rispettivi mondi.

«Giocare a calcio è la mia passione, ma poi preferisco guardare altri sport in televisione. Tra una partita di calcio o una partita di boxe o UFC, scelgo la boxe e l’UFC», ha rivelato l’attaccante della Juventus durante l’intervista.

L’ex giocatore del Real Madrid parla anche di pugilato: «Non credo che avrei potuto fare il pugile, è dura. Devi nascere per questo, con quel dono. Penso di essere nato per essere un calciatore professionista, pensavo di avere quel dono sin dall’inizio e mi sono detto: “Coglierò questa opportunità”».

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Cristiano Ronaldo riconosce tuttavia che la vita del pugile riunisce componenti che nulla hanno a che fare con quella di un calciatore: «La boxe è un po’ più difficile perché sei solo quando gareggi. Lavori in palestra, hai la tua squadra, ma loro poi non giocano con te, si allenano solo con te. Nel nostro caso è diverso, è più divertente perché ci alleniamo, ridiamo, è un tipo diverso di sacrificio».

Il calciatore ha spiegato però di essersi approcciato al mondo della boxe in passato: «Quando ero al Manchester United un allenatore faceva boxe con me. Penso che praticare la boxe faccia bene al calcio perché acuisce i tuoi sensi e impari a muoverti».

Ronaldo ha parlato anche del suo passato difficile: «Sono nato sull’isola di Madeira e all’età di 11 anni lo Sporting è andato a parlare con i miei genitori. Hanno detto che erano interessati a me, ma che dovevo trasferirmi a Lisbona. Lasciare la mia famiglia è la cosa più difficile che abbia mai fatto in vita mia. I miei momenti più difficili sono stati quando mi sono trasferito a Lisbona e quando ho perso mio padre».

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Ancora Ronaldo: «Penso che sia bello avere emozioni, non nascondo chi sono. La gente dice che gli uomini non piangono, ma chi ha detto che gli uomini non piangono? Tutti abbiamo sentimenti ed emozioni e dobbiamo esprimerli».

In chiusura, una riflessione sulla sua carriera: «Ho fatto sacrifici per essere il migliore al mondo, ma la cosa più importante per me è essere una brava persona».