Leghe Europee Superlega – Superlega? La European Leagues, associazione che riunisce 36 leghe di 29 Paesi europei, dice “no”. Una posizione ferma, irremovibile. La creazione di un torneo riservato alle big europee nuocerebbe alla competizione sportiva e all’industria del calcio.
Aspetti sui quali agisce già il divario finanziario tra i club, che la Superlega andrebbe solo ad accentuare, come mostra l’analisi realizzata da Kpmg per la European Leagues. Il report evidenzia come, fra 2009 e 2018, il divario finanziario tra i campionati e soprattutto all’interno dei tornei stessi si sia ingigantito. I 10 top club hanno triplicato i ricavi (+212%), superando la metà del fatturato totale delle altre società di Premier League, Ligue 1, Liga, Bundesliga e Serie A, nonché la somma degli introiti delle 600 società che militano nelle leghe minori.
La crescente diseguaglianza è frutto di tre fattori:
- la ripartizione degli incassi dei diritti televisivi. Nei cinque tornei maggiori in media la prima società per distribuzione riceve tre volte la cifra dell’ultima (il rapporto è di 3,3 per la Serie A).
- I risultati costanti. In campo nazionale e soprattutto internazionale le prime 20 società catturano ormai il 58% degli introiti da merchandising e sponsorizzazioni. Un mercato che vale 3,7 miliardi di euro all’ anno.
- L’aumento dei ricavi della Champions League di cui beneficiano i top club europei. In ciascuno dei 55 campionati studiati, tre club hanno ricevuto in media l’85% delle risorse distribuite dalla Champions League tra 2015 e 2018: ciò suggerisce che nella maggior parte dei Paesi sono sempre le stesse squadre ad avanzare nella massima competizione europea.
«Di Superlega si parla puntualmente ogniqualvolta si sta ragionando sulla riforma delle competizioni europee esistenti (Settimana prossima, il 16 e il 17 dicembre, inizieranno gli incontri tra Uefa, European Leagues ed Eca per ragionare sull’assetto delle competizioni europee a partire dal 2024). Le voci sul progetto sono uno strumento di pressione di alcuni grandi club per ottenere una quota maggiore dei proventi, ma sia la European Leagues sia la Uefa hanno più volte chiarito che queste voci non hanno speranza di tradursi in realtà». Questo il commento a MF-Milano Finanza di Alberto Colombo, vicesegretario generale della European Leagues.
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Per quanto riguarda le competizioni Uefa, Colombo ha detto: «Siamo fiduciosi che la Uefa creerà un processo trasparente, strutturato, paziente riguardo non solo alla riforma della Champions League, ma anche degli altri tornei europei: Europa League e Conference League – aggiunge Colombo. – In particolare, saranno negoziate le questioni del formato, del calendario, dei criteri di accesso e soprattutto della redistribuzione degli introiti, temi interconnessi e da affrontare insieme».
«A questo proposito, non è un segreto che noi dell’European Leagues siamo sempre stati favorevoli all’aumento della quota di solidarietà per i club che non partecipano alle coppe europee per favorire l’equità e soprattutto proteggere l’equilibrio competitivo dei campionati nazionali». Il report mostra che i pagamenti dell’Uefa a chi ha partecipato a Champions ed Europa League sono saliti del 166,4%, mentre i contributi di solidarietà agli altri club sono aumentati solo del 104,5%.