Il Governo inglese lavora al divieto di pubblicità sul betting

Il governo britannico starebbe considerando la possibilità di introdurre un divieto alla sponsorizzazione di attività sportive e squadre da parte delle società di scommesse. La mossa sarebbe frutto di una…

Inghilterra divieto pubblicità betting

Il governo britannico starebbe considerando la possibilità di introdurre un divieto alla sponsorizzazione di attività sportive e squadre da parte delle società di scommesse. La mossa sarebbe frutto di una intensa campagna di sensibilizzazione contro i rischi del gioco d’azzardo.

Tra i cambiamenti considerati, secondo fonti interne al governo contattate da The Guardian vi sarebbe l’introduzione di un limite al numero di scommesse piazzabili ogni mese, controlli volti a verificare che lo scommettitore possa “permettersi” di giocare e, appunto, un divieto di sponsorizzazione per squadre ed eventi sportivi da parte di siti per scommesse e casinò.

La riforma arriva in seguito ad alcuni “incidenti” di alto profilo avvenuti nelle scorse settimane nel Regno Unito, riguardanti proprio la perdita di ingenti risorse economiche da parte di scommettitori che avrebbero giocato i propri stessi mezzi di sussistenza, riducendosi sul lastrico.

Sempre secondo il quotidiano inglese, il governo starebbe inoltre valutando l’introduzione di un “regime di test” per nuovi giochi d’azzardo, prima che questi possano essere rilasciati sul mercato, in modo da testare quale possa essere la potenziale reazione del pubblico nel “peggiore dei casi”.

Il principale gruppo di lobbying dell’industria del gioco d’azzardo britannica, la Betting & Gaming Council, ha ripetutamente fatto presente che una stretta sulla regolamentazione del gioco d’azzardo potrebbe favorire lo sviluppo di un mercato parallelo del gioco illegale, ma la nuova riforma prevedrebbe un aumento dei fondi destinati all’ente regolatore del gioco d’azzardo, la Gambling Commission.

[cfDaznWidgetSerieA]

La riforma incontrerebbe molto sostegno sia a Downing Street che nel parlamento britannico, dato che agli occhi degli elettori potrebbe apparire come una misura per bilanciare i risultati altalenanti dei negoziati sulla Brexit e la “confusa” gestione della pandemia da parte del governo Johnson.