“L’unica cosa buona che la Fifa ha fatto è farmi sedere accanto a Jonathan Barnett in un meeting a Ginevra. Quello che vediamo è che non siamo rappresentati ai tavoli dove si prendono le decisioni in questa industria, in cui però tutto ruota attorno ai calciatori”. Lo ha detto Mino Raiola, intervenuto durante il World Football Summit.
“Questa è la sola industria dove i giocatori non decidono nulla, dove altri decidono tutto: non siamo rappresentati, non siamo stakeholder in nessuna federazione, nazionale, internazionale, ma rappresentiamo la parte più importante del gioco. Nessuno ci chiede un parere, ma ci impongono regole che danneggiano i giocatori. Se ci fosse qualcosa che andasse bene non avremmo da dire nulla. Quello che che fa la Fifa è rendere il ruolo dei giocatori più piccolo”.
“Quello che facciamo noi agenti è difendere, proteggere e aiutare i giocatori. L’industria del calcio è diventata complicata, devi essere un fiscalista, un avvocato, commercialista, padre, madre per i giocatori. È qualcosa di complicato, quando ho iniziato c’erano solo tre categorie di diritti d’immagine, oggi 63. Le persone pensano che siamo lì per togliere il sangue ai club, ma siamo lì per limitare il potere dei club, che dalla loro parte hanno strutture molto complicate. Se ti vuoi sedere con loro serve qualcuno che abbia la giusta esperienza, un ragazzo di 18 anni con un padre che non ha esperienza non può essere la giusta controparte in una trattativa”.
“Tetto alle commissioni? La Fifa ha un grande problema, sa che viene considerata non trasparente e cerca una scappatoia per spostare l’attenzione su altro. In tutto il mondo, se dicessi “mettiamo un tetto al numero di Fiat 500 vendute”, la gente mi prenderebbe per pazzo. Non c’è bisogno di un tetto, la Fifa ha bisogno di spostare l’attenzione. Riguarda il potere, la Fifa vuole più potere: vuole avere tutto all’interno della Fifa, ora vuole organizzare tutto. Noi siamo i Robin Hood del calcio. Il tetto alle commissioni è una stronzata ed è illegale”.
“Quando la Fifa dice queste cose, si muovono come se i direttori sportivi non sapessero prendere le decisioni da soli. È qualcosa che riguarda i club, qualche club è quotato, non deve essere la Fifa a decidere. Se pensano che i direttori sportivi siano stupidi, devono fare qualcosa per loro. Vogliono spostare l’attenzione su altro dai problemi che hanno. I calciatori sono l’asset principale di questo gioco, non mister Infantino”.
“Salary cap? Non possiamo fare salary cap da solo, ma lo possiamo fare solo se mettiamo un tetto ai trasferimenti. Perché dovremmo fare un cap se i club incassano più di aziende normali, Barcellona e Real Madrid l’anno scorso hanno incassato quasi un miliardo. Nessuno gli chiede di mettere un tetto ai biglietti o ai prezzi delle maglie dei tifosi. Quello che incassano lo fanno grazie ai giocatori e non sta a loro mettere un tetto, loro dovranno decidere come investire i soldi che i giocatori gli fanno guadagnare. Se il Barcellona compra tre giocatori e poi non giocano, non può essere colpa degli agenti”.
“Dovrebbe esserci allora anche un salary cap per attori, artisti, giornalisti, per il nuovo Maradona, il nuovo Rembrandt, per Bansky. Come puoi mettere un tetto al talento. Se un giorno vorrai acquistare un Maradona, come potrai permetterti di farlo giocare se c’è un tetto? Viviamo in un mondo capitalistico, che si muove secondo criteri capitalistici, ma Infantino vuole farci diventare la Corea del Nord. Io non ho problemi con la Corea del Nord. Se volessi vivere in Corea del Nord andrei a vivere in Nord del Corea. Ci sono attori che incassano 100 milioni per un solo film, si viene valutati per il proprio talento: se i club valutano male, è colpa dei club, non deve ricadere sui giocatori e agenti”.
“La Fifa vuole che noi ci sediamo con loro al tavolo per dire che hanno parlato con noi. Se vogliono confrontarsi dobbiamo partire da un foglio bianco, non che ci presentiamo per sentirli dire che hanno preso qualche decisione. Lo dico chiaramente: non riconosco il potere della Fifa. Soluzione? Un nuovo sistema. La MLS ha creato un sistema nuovo 20 anni fa, dicendo “non abbiamo niente a che fare con la Fifa”. Cos’è successo poi? L’FBI ha arrestato i capi della Fifa e gli hanno dato i Mondiali”.
“Ovviamente sappiamo che molte cose vanno migliorati, non diciamo che è tutto perfetto. Ci sono direttori sportivi bravi e cattivi, agenti bravi e cattivi. Ma in tutto questo la Fifa è 50 anni indietro e tra 10 anni non esisterà più. Dividono potere e soldi, veniamo dall’Italia e sappiamo bene quale organizzazione fa così. Non lo posso dire perché mi porterebbero in tribunale, ma è chiaro. Non fanno nulla per gli altri che non sia buono anche per loro. Tra 10 anni la Fifa non sarà sicuramente in questa industria, questo sarà il loro ultimo decennio”.