Negli ultimi anni gli investimenti nel calcio europeo da parte di investitori americani sono aumentati. Ora, gli imprenditori dagli USA detengono quote importanti in un quinto dei 60 club che fanno parte delle principali divisioni calcistiche di Inghilterra, Italia e Francia.
Il tema – che avevamo già affrontato nei giorni scorsi – è stato approfondito durante un panel al World Football Summit Live di ieri, mercoledì 25 novembre. Il panel “Investimenti globali nel calcio: ampliare la prospettiva nel settore”, sponsorizzato da Portas Consulting, ha visto il moderatore Brando Hanna Y Navarré (CEO, Goalnomics) discutere la questione con quattro ospiti esperti:
- Patrick Massey (Partner, Portas Consulting)
- Chip Bowers (Presidente, Elevate Sports Ventures)
- Jordan Gardner (Presidente e co-proprietario, FC Helsingør)
- Brett Johnson (Co-Presidente, Phoenix Rising FC)
«Stiamo assistendo a una seconda ondata, 10-15 anni fa gli americani arrivavano e compravano club della Premier League inglese e forse era più un progetto di vanità. Ora, penso che si stia assistendo a investimenti molto più sofisticati», ha esordito Gardner.
«Penso che ci siano molte ragioni diverse. Certamente, i punti di ingresso nel calcio europeo sono molto inferiori rispetto al Nord America. Le valutazioni delle franchigie nei quattro principali sport statunitensi e in MLS sono fuori scala. Si possono anche utilizzare le migliori pratiche del Nord America per professionalizzare molti di questi club in un modo che può aggiungere molto valore dal punto di vista finanziario. Un’altra cosa è l’attrazione dei diritti tv», ha aggiunto.
Per Bowers, il calcio ha semplicemente una portata maggiore in quanto sport mondiale: «Penso che il calcio globale continui ad essere uno dei settori più commerciabili. La passione dietro il gioco del calcio è palpabile. Penso che il fatto che la commerciabilità continui a crescere e il fatto che sia globale significa che si vede un grande raggio d’azione per conto dei brand in diversi settori in tutto il mondo».
La tendenza è così rilevante che alcuni gruppi di investimento ora hanno partecipazioni in più club. Il co-presidente del Phoenix Rising FC, Brett Johnson, lo sa bene, vista l’affiliazione del suo club con il Galatasaray: «Credo che ci sia così tanta sinergia. E non deve essere per forza il modello del City Football Group. Può assumere molte forme diverse».
«Ovviamente il modello del City Football Group è su vasta scala globale, e ci sono ragioni geopolitiche per cui fanno quello che fanno, ma penso che la strategia delle multiproprietà sia una tendenza emergente in questo settore e penso che sia importante», ha aggiunto ancora Gardner, precisando poi che questa strategia diventerà sempre più utile dato che la FIFA limiterà il numero di giocatori in prestito.
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Infine, il panel ha parlato di come gli investitori non stiano più cercando di investire il proprio capitale solamente nelle società di calcio. C’è anche una tendenza emergente agli investimenti in leghe e competizioni calcistiche e altre proprietà sportive.
Massey, un partner di Portas Consulting, ha spiegato: «Negli ultimi 18 mesi, abbiamo assistito a un crescente interesse per una gamma più ampia di attività sportive. Sono davvero fiducioso che, man mano che andremo avanti, vedremo sempre più questi tipi di investimenti nei campionati di calcio in Europa, sia nei campionati maggiori che in quelli più piccoli».
«In primo luogo – ha aggiunto –, stiamo vedendo che gli investitori riconoscono che ci sia molto valore inespresso nei campionati di calcio in Europa, una convinzione reale che siano potenzialmente ottimizzati rispetto alle competizioni statunitensi. Penso anche che i confini tra sport e intrattenimento siano sempre più sfocati. Le persone ora vedono il calcio come un ottimo modo per creare contenuti accattivanti che possono utilizzare per far crescere nuovo pubblico in nuovi mercati attraverso le piattaforme digitali».