Serie A voto fondi – Giornata fondamentale per la Serie A. Oggi, in assemblea, i 20 club si troveranno a discutere «dell’Offerta vincolante operazione Private Equity – Consorzio CVCAdvent-Fsi», come si legge nell’ordine del giorno pubblicato nei giorni scorsi.
Le società saranno chiamate al voto sull’accettazione dell’offerta finale presentata dalla cordata Cvc-Advent-Fsi: 1,7 miliardi di euro per il 10% di quote della A. Con due terzi dei votanti (14 su 20), la principale questione economica sarà risolta: l’offerta vincolante sarà definitivamente accolta.
In un secondo momento si passerà alle firme sui contratti e i club potranno occuparsi della struttura finanziaria dettagliata dell’operazione. Intanto – ricorda la Gazzetta dello Sport – serve il via libera che di fatto chiuda la fase di negoziazione che ormai dura da mesi.
Dalla tanto discussa operazione passa la vendita dei diritti televisivi: i fondi aiuterebbero nella cessione a una pluralità di piattaforme. E’ questo il canale principale attraverso cui realizzare l’obiettivo dei private equity, accrescere il valore del campionato.
Nell’immediato i fondi potranno invece sostenere le società con una consistente disponibilità finanziaria, fattore che in una fase delicata come quella portata dall’emergenza Coronavirus risulterebbe determinante. Una salvezza per i conti dei club, su cui gravano perdite milionarie conseguenti alla crisi sanitaria.
C’è ovviamente un’ala scettica, che comprende Claudio Lotito, presidente della Lazio, impegnato nella ricerca di consensi, magari tra le neopromosse, per bloccare il percorso dell’accordo. L’Atalanta, in precedenza indicata tra i club diffidenti non si oppone ma vuole valutare attentamente la portata dell’eventuale accordo. Le big premono per il cambiamento.
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Accettare l’offerta finale della cordata dei tre fondi chiuderà ufficialmente le trattative e accompagnerà alla firma sui contratti. Operazione che richiederà ancora diverse settimane di tempo: gli accordi saranno complessi, carichi di condizioni e clausole.
A una successiva assemblea potrà essere rimandata anche la delibera sulla struttura tecnica dell’affare, soprattutto sulla parte riguardante la distribuzione delle risorse ai club. Perché in futuro anche questo secondo passaggio si compia serviranno 15 voti a favore sui 20 totali. Sarebbe un passo successivo, il prossimo è procedere nell’iter con l’accettazione dell’offerta che la cordata ha ulteriormente rialzato.