I fondi di private equity puntano anche gli All Blacks

Non solo la Serie A, i fondi di private equity mettono nel mirino pure gli All Blacks. Le conseguenze della pandemia si sono fatti sentire anche per la principale nazionale…

All Blacks Silver Lake

Non solo la Serie A, i fondi di private equity mettono nel mirino pure gli All Blacks. Le conseguenze della pandemia si sono fatti sentire anche per la principale nazionale di rugby a livello mondiale, limitando le disponibilità economiche della federazione neozelandese: per questo, i vertici stanno riflettendo su possibili offerte.

Come riporta la BBC, infatti, la trattativa con fondi di private equity sarebbe già in atto. Giovedì scorso, il ceo della federazione, Mark Robinson, ha dichiarato al New Zealand Herald che per effetto della pandemia sono stati bruciati il 47% delle sue riserve di cassa, pari a 86 milioni di dollari neozelandesi (50 milioni di euro circa).

La federazione era sulla buona strada per guadagnare 100 milioni di dollari neozelandesi (57 milioni di euro circa) quando lo sport è stato sospeso durante il lockdown a livello nazionale. “Siamo aperti a cercare partner che potrebbero investire nel rugby neozelandese”, ha detto Robinson al NZ Herald.

Già lo scorso febbraio erano spuntate le voci sull’interesse dei fondi di private equity per entrare nel rugby neozelandese. “Siamo solo nella fase iniziale, ma c’è chiaramente molto lavoro in corso in tutto il mondo su questo. È giusto per noi mentre guardiamo a fare le cose migliori possibili per il gioco e cerchiamo di esplorare tutte le strade che indaghiamo su qualcosa di simile”, ha aggiunto Robinson.

“L’ingresso dei private equity fornirebbe un po’ della resilienza di cui il gioco ha bisogno per rimanere sostenibile e superare il tipo di shock che abbiamo visto quest’anno, se dovessero ripresentarsi in futuro”. Non è stato fatto alcun nome, ma secondo il quotidiano sarebbe Silver Lake, il fondo statunitense che ha quote nel gruppo di arti marziali UFC e nel City Football Group, il gruppo di holding che possiede il Manchester City.

“Anche prima di Covid, e certamente durante e man mano che lo affrontiamo, il gioco non era finanziariamente sostenibile e stavamo affrontando sfide in termini di coinvolgimento e partecipazione a diversi livelli”, ha aggiunto Robinson a stuff.co.nz. “Dobbiamo cogliere questa opportunità per affrontare alcune di queste cose, essere davvero onesti e lavorare con tutto il rugby per affrontarle”.

Il private equity non è un concetto nuovo nel rugby. CVC Capital Partners, che in precedenza possedeva una partecipazione di controllo in Formula , ha acquistato parti della Premiership inglese e della Pro14 europea ed è in trattative per investire nel Sei Nazioni, oltre che nella Serie A di calcio.