E’ soddisfatto a metà Beppe Marotta, dopo il weekend che ha visto protagonista l’Inter di una importante svista arbitrale nella sfida di Serie A con il Parma: «E rivendico il merito di essere uscito allo scoperto, in seguito a quell’errore macroscopico, e di aver rotto il fronte nel sottolineare un vuoto normativo nell’utilizzo della tecnologia».
«Detto questo – ha sottolineato l’amministratore delegato dei nerazzurri – mi fa piacere che Rizzoli abbia apprezzato i miei toni e che abbia confermato come sabato abbiamo subìto un errore sia da parte dell’arbitro in campo che da quello al VAR».
Ma sulle funzioni del ruolo di Rocchi, presentato domenica a Sky da Rizzoli, come l’interlocutore per il confronto con i club, qualche riserva resta: «Premesso che abbiamo ricevuto una comunicazione su questo nuovo ruolo solo i primi di ottobre, ma si parla di un ruolo formativo per dirimere perplessità regolamentari».
«Ritengo invece – ha sottolineato ancora Marotta – che serva un chiarimento ufficiale, magari presso la Lega di Serie A, sulle caratteristiche di questo ruolo anche e soprattutto come interlocutore politico».
E Marotta un modello in mente ce l’ha: «Quello della Premier League: in Inghilterra c’è un gruppo – il PGMOL, professional game match officials – esterno sia alla Premier che alla Federazione a cui i club possono chiedere chiarimenti sulle decisioni arbitrali».
Poi aggiunge: «C’è una differenza fra la didattica, che è importante, e che viene fatta con giocatori e staff tecnico, e la politica che spetta ai dirigenti e che a mio parere non è fatta di recriminazioni televisive né di toni eccessivi, ma di un dialogo nella massima trasparenza. E sia chiaro, io personalmente stimo Rocchi e il suo valore professionale, noi non vogliamo dare le pagelle agli arbitri, ma vorremmo un interlocutore».
Marotta disegna anche uno scenario ideale: «Le opzioni possono essere tante: da un confronto a cadenze fisse dello stesso Rocchi con la Lega di Serie A o alla creazione di un ruolo simile a quello di Rocchi all’interno della Lega. Una figura autorevole che il lunedì si confronti con lui presentandogli le istanze raccolte dai singoli club, che sia scelto dal presidente della Lega e dall’ad e poi proposto all’ assemblea».