“La curva corre in ogni Continente. L’Ue all’interno di un quadro globale è una delle aree più colpite dall’urto della seconda ondata. Nelle ultime settimane l’incremento di casi Covid è stato di 150 contagi per ogni 100 mila abitanti ed anche nel nostro Paese la situazione è in peggioramento, la recrudescenza ha condotto ad una moltiplicazione significativa dei contagi”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nel suo intervento alla Camera.
“Non stiamo subendo un’insostenibile pressione nei reparti di terapia intensiva ma registriamo un crescente preoccupante affollamento negli altri reparti come le terapie sub intensive e le aree mediche in generale”, ha continuato Conte alla Camera sostenendo che i dati “confermano che c’è una rilevante differenza rispetto alla prima ondata” anche in termini di risposta sanitaria e presidi e equipaggiamenti medici.
“Ci sono specifiche criticità in Regioni e province autonome. L’rt nazionale è a 1,7 ma in alcune regioni ovviamente il dato è superiore. Esiste un’altra probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese”, spiega Conte nel suo intervento.
“Alla luce dell’ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente critica in alcune regioni siamo costretti a intervenire in una ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità. Nel prossimo dpcm indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute”, ha aggiunto.
“Introdurremo il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio”, salvo esigenze di lavoro, studio e salute, ha spiegato il premier. Sarà invece nazionale il “limite di spostamento in orario serale”.
Nel Dpcm si prevede “anche integralmente la didattica a distanza per le scuole di secondo grado. Faremo tutti gli sforzi finanziari che servono – inoltre – per costituire elementi di stabilità e certezza per il mondo del lavoro”, per questo il governo ha varato il dl ristori e ha esteso il blocco dei licenziamenti fino a fine marzo.
Il governo pensa infine a livello nazionale “di disporre la chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali a eccezione di farmacie, parafarmacie, negozi di alimentari tabacchi che si trovino all’interno dei centri commerciali”.