Fassone: «Il mio futuro? Voglio tornare a fare il dirigente»

“Un mio ritorno nel mondo del calcio? Vengo da una storia personale e professionale da manager, da dirigente d’azienda. Ho iniziato nel 1988 alla Ferrero e poi alla Galbani, prima di…

Benevento - Milan

“Un mio ritorno nel mondo del calcio? Vengo da una storia personale e professionale da manager, da dirigente d’azienda. Ho iniziato nel 1988 alla Ferrero e poi alla Galbani, prima di 20 anni di calcio. La mia esperienza mi porta a prediligere ruolo manageriale rispetto alla consulenza, ma mi sto divertendo nella mia attività di advisor non solo nei confronti del fondo Bain ma anche per diversi enti e istutizioni nelle attività calcistiche. La mia volontà, in prospettiva, è però fare ancora il dirigente nel mondo del calcio”. Lo ha detto Marco Fassone, ex ad Milan e oggi consulente fondo Bain Capital, durante un’intervista a SportLab, l’evento digitale dedicato al futuro dell’industria dello sport per i 75 anni di Tuttosport e Corriere dello Sport-Stadio.

“L’ingresso dei fondi nella Lega Serie A? Si tratta di una inizione di liquidità importante che saranno distribuiti alle società. In un momento di incertezza e difficoltà, molte squadre hanno difficoltà economiche importanti. Un fondo che si affianchi a società può dare un importante contribuito da punto di vista finanziario. Ma aspetto più importante è prospettiva. La Serie A è rimasta indietro nella capacità di sviluppare ricavi. Eravamo uu punto di riferimento europeo 10/15 anni fa ma siamo ora ultimi tra 5 potenze per diritti tv. Dare la gestione della governance ai fondi darà possibilità a lega di tornare tra 3/6 anni ad essere molto più competitiva”

“Se ragioniamo di breve periodo, tutte le società stanno ragionando di breve periodo per superare l’emergenzaNel breve periodo non ci dobbiamo aspettare rivoluzioni, perché si sta cercando di superare emergenza. Ma grazie anche all’intervento dei fondi, quando momento tornerà a normalità, le prospettive sono rosee e lo dimostra che all’estero c’è grande interesse per i club italiani, con Friedkin e Krause che hanno acquistato le società durante la pandemia”. 

“Un calcio italiano risistemato post pandemia, con pubblico allo stadio ecc, specialmente per squadre che stanno nella parte alta della classifica, riscontrerà un grande interesse all’estero”, ha concluso.