Centri danza aperti o chiusi? Le misure stabilite nel nuovo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte – in vigore dal 24 ottobre al 24 novembre 2020 – hanno riguardato anche l’attività sportiva, che ha subito dunque una serie di limitazioni.
Tra le disposizioni per il contenimento del contagio, dal testo del Dpcm si evince che «sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonchè centri culturali, centri sociali e centri ricreativi».
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Inoltre, «ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), fatti salvi gli ulteriori indirizzi operativi emanati dalle Regioni e dalle Province autonome, ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020».
Centri danza aperti o chiusi? I chiarimenti del Governo
Nel nuovo Dpcm non sono dunque presenti chiarimenti specifici per i centri danza, una lacuna che il dipartimento dello sport ha contribuito a colmare attraverso una delle FAQ pubblicate questa mattina.
I Centri di danza possono restare aperti? Nell’elenco degli sport di contatto si dice che possono continuare in modalità individuale. È possibile continuare le classi di danza classica?
I centri di danza, qualora non ricomprendibili come palestre, sono da considerarsi come centri culturali o ricreativi, pertanto rientranti nelle previsioni di chiusura di cui all’art.1 comma 9 lett. f) del Dpcm 24 ottobre. Anche le classi di danza classica sono pertanto sospese.