La classifica di SportsPro sulla capacità dei brand sportivi di attrarre investimenti pubblicitari ci dice fondamentalmente una cosa: che il calcio italiano ha ancora un potenziale inespresso da sfruttare. Ed è probabilmente anche per questo che i fondi di private equity si sono interessati alla partita sui diritti tv del nostro massimo campionato
Juventus, Inter e Milan sono nella top 22 nella classifica dei marchi e sono davanti ai campioni d’Europa del Bayern Monaco, club tra i meglio gestiti del mondo e che può vantare tra i suoi soci colossi della corporte Deutschland come Allianz, Audi (Volkswagen) e Adidas.
Non solo, ma considerando il valore dei brand dei vari campionati, la Serie A (24esima) è sì dietro alla Premier League (decima) e alla Liga spagnola (17esima) ma è ben davanti alla Bundesliga (37esima) nonostante il fatto che ella stagione 2018/19 (l’ultima normale prima dello tsunami Covid) la massima divisione tedesca abbia registrato 3,3 miliardi di ricavi (appena dietro alla Liga con 3,4 miliardi) mentre la Lega italiana ne ha fatti segnare 2,5 miliardi.
Cosa significa tutto questo? Che la Serie A nella testa degli addetti ai lavori, come appunto i principali fondi di private equity e le società specializzate nella commercializzazione dei brand, continua ad avere un valore inferiore a quanto merita. Ne tengano conto i dirigenti del calcio italiano che domani nell’assemblea di Lega che deciderà sui diritti tv dovranno prendere una decisione importantissima per il futuro di questo sport e il suo business.