«L’ultima mia prestazione è stata la finale del Mondiale dopodiche ho staccato la spina. Ne sentivo il bisogno, lavoravo da 18 anni, Mediaset tra l’altro non aveva preso i diritti Champions e mi piaceva l’idea di fermarmi dopo un evento importante». Così Sandro Piccinini si racconta in una intervista a Tuttosport, verso l’inizio della Serie A 2020/21 che segnerà il suo ritorno in tv: non più a Mediaset, ma a Sky.
«Ho così iniziato a fare molti viaggi, la mia grande passione per colmare un po’ del- le mie lacune, dalla Cina a Cuba. Me la sono goduta. Mi sono arrivate proposte non molto convincenti, quindi è subentrato il Covid e poi ecco questa proposta di Sky molto stimolante a cui non potevo certo rifiutare», ha proseguito Piccinini.
«Sarò ospite fisso nel programma “Sky Calcio Club” di Fabio Caressa con un contratto di un anno come ho sempre fatto. Anche a Mediaset ero stato dipendente solo i primi anni. Poi mi dimisi per rinnovare di anno in anno per 20 anni. Mi piace l’idea, a fine stagione, di confrontarsi e capire se c’è ancora la voglia reciproca di continuare. Io poi sono restio agli impegni troppo lunghi».
«Niente telecronache? Esatto, ma devo dire che Sky ha tanti telecronisti e bravi per cui il direttore Federico Ferri non aveva bisogna di quella figura. Sarò invece presente nella trasmissione di Fabio Caressa che è uncaro amico, ha iniziato con me a TeleRoma56, era un fratellino lo abbiamo fatto crescere in quella emittente. Questo è un altro dei motivi che mi ha fatto accettare, mi sentirò a casa con lui alla conduzione», ha concluso.