Il Valencia chiede tempo per il nuovo Mestalla. Il club spagnolo – su indirizzo del presidente Anil Murthy – ha provato la scorsa settimana a convincere il Comune di Valencia ad essere flessibile per quanto riguarda la Actuación Territorial Estratégica (il piano di gestione e sviluppo degli interventi territoriali).
In un incontro, Murthy ha parlato con le autorità della possibilità di estendere l’ATE fino al 2030, cinque anni in più rispetto alla scadenza concordata per consegnare i terreni del vecchio stadio Mestalla. Era il 2015 quando fu approvato il progetto per l’urbanizzazione dell’area in cui sorge l’attuale stadio.
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Come concordato, i lavori avrebbero dovuto essere completati nel 2025. Entro il 2018, un hotel avrebbe dovuto essere consegnato. Le altre due fasi dell’ATE, prevedevano invece il completamento e l’urbanizzazione dell’area del nuovo Mestalla, cosa molto complicata allo stato attuale.
Secondo fonti del Ministero, la richiesta del club non sarebbe esattamente una proroga ma una modifica delle scadenze previste nel piano firmato nel 2015, asserendo che la costruzione di detto hotel non avrebbe senso se non fosse prima demolito il vecchio stadio.
La scorsa settimana si è parlato dell’interesse da parte di un fondo americano nell’acquisto dei terreni del vecchio stadio. Una cessione dalla quale la società punta a ricavare 120 milioni di euro per coprire i costi del nuovo impianto, che a fine 2018 erano pari a una cifra tra i 90 ei 100 milioni.