Spadafora si dimette: Conte congela le dimissioni

Dimissioni congelate, almeno per ora. Secondo quanto riportato dal Foglio, questa mattina il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha rassegnato le sue dimissioni al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il…

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Dimissioni congelate, almeno per ora. Secondo quanto riportato dal Foglio, questa mattina il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha rassegnato le sue dimissioni al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il quale tuttavia ha scelto di congelarle, in attesa che dalla riunione dei deputati del M5S in programma stasera esca chiarezza sulla situazione.

La spaccatura nasce sulla riforma dello Sport, messa a punto da Spadafora che è stata bloccata dal “fuoco amico”, visto che a mettere i bastoni tra le ruote sono stati proprio i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle. Per i ribelli del M5S «è una controriforma», che fa a pezzi la «rivoluzione» dell’ex sottosegretario leghista con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti.

Secondo la Gazzetta, la decisione di Spadafora sarebbe stata quella di rimettere nelle mani del capo del governo la delega dello sport (a Spadafora resterebbe l’incarico di ministro delle politiche giovanili).

“Nessun attacco personale nei confronti di Spadafora, nessun agguato. Abbiamo solo preso tempo per chiarire alcuni punti critici della riforma dello Sport, per questo abbiamo chiesto di rimandare la riunione con la maggioranza. Certo, se Spadafora si fosse ricordato di essere un ministro del M5S, non si sarebbe arrivati a questo”, le parole del deputato M5S Felice Mariani, intervistato dall’Adnkronos, tra i firmatari della missiva indirizzata ieri dal direttivo M5S al ministro dello Sport Spadafora per chiedergli di stoppare la bozza della riforma dello Spot, pronta ad approdare in Cdm.

“I punti critici sono quelli che abbiamo più volte sollevato. Sport e Salute è stata depotenziata. Poi, è stato creato una sorta di ‘mostro a tre teste’. Se prima c’era solo il Coni ora abbiamo Coni, Sport e Salute e Dipartimento Sport, oltre al ministero. Non auspico un passo indietro del ministro, mi auguro che le cose si possano ricomporre. Siamo una forza di maggioranza, se dobbiamo fare le cose per cambiarle in peggio allora meglio lasciare tutto come sta”.