Potrebbe arrivare dal Qatar uno sceicco per il Parma, nelle vesti di socio di minoranza. Lo scrive la Gazzetta dello Sport, spiegando che gli advisor sono al lavoro da tempo per un affare che da settimane starebbe tenendo con il fiato sospeso l’ambiente gialloblù.
Le voci – prosegue la Gazzetta – sono contraddittorie perché l’attuale proprietà accoglierebbe volentieri dei soci di minoranza, ma non è convinta di cedere del tutto il controllo del club. E su quest’aspetto rilevante si alternano le ipotesi di trattativa. Al momento non ci sono elementi per indicare una tempistica esatta.
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Trovano conferme, invece, da più parti le voci secondo cui gli intermediari sono al lavoro per individuare una formula che metta d’accordo le varie esigenze. Il valore del club sarebbe stato concordato, ma al momento non basta per arrivare a un accordo definitivo.
Dal 3 febbraio scorso, l’azionariato del club emiliano è così costituito: 99% Nuovo Inizio, la società che riunisce i sette imprenditori parmigiani (Barilla, Dallara, Del Rio, Ferrari, Gandolfi, Malmesi e Pizzarotti) che hanno rifondato il Parma Calcio nel 2015, e 1% PPC SpA.
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A febbraio è infatti uscito definitivamente di scena la Link International del presidente Jiang Lizhang a causa del mancato versamento della propria quota relativa all’aumento di capitale.
Il 12 dicembre scorso, in base alla delibera dell’Assemblea Notarile Straordinaria, Nuovo Inizio aveva infatti versato l’intero aumento per un totale di 9 milioni di euro tra capitale e sovrapprezzo, in parte anche in nome e per conto di Link, con una condizione risolutiva espressa che prevedeva l’azzeramento della quota di Link, in caso di mancato versamento della stessa nei 50 giorni successivi: fatto che si è poi effettivamente verificato.