Ci sarebbero anche i fondi di debito nella corsa ai diritti Tv della Serie A. Al momento, solo fondi di private equity come Bain, Advent, Cinven e CVC hanno manifestato interesse per il prodotto, con il fondo inglese che – nello specifico – avrebbe messo sul piatto 2,2 miliardi per il 20% del veicolo in cui sarebbero confluiti i diritti tv della Serie A per i prossimi 10 anni.
Tuttavia, stando a quanto riportato da MF-Milano Finanza, il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino potrebbe ricevere proposte definite «choc» e «in grado di sparigliare le carte sul tavolo» da parte di uno o più fondi specializzati anche nel credito.
Il pensiero si sposta dunque a grandi società come Gso, braccio di investimento nel private debt del colosso americano Blackstone (della quale si era già parlato), Kkr, senza escludere altri player di settore. A conferma di questa tendenza c’è da registrare che anche i francesi di Tikehau, egualmente specializzati nel debito, avrebbero in passato esaminato il dossier, salvo poi preferire non proseguire nell’operazione.
L’intervento di fondi di debito consentirebbe di aggirare lo scoglio che potrebbe invece bloccare le proposte dei private equity: la titolarità dei diritti ufficialmente in capo non alla Lega, ma ai club di Serie A che variano ogni anno per via delle promozioni/retrocessioni.
[cfDaznWidgetSerieA]
Sempre sul fronte diritti tv, MF-Milano Finanza parla anche della possibilità per la Lega di farsi scontare da un fondo interessato i pagamenti relativi all’ultima stagione del triennio 2018-2021. I club potrebbero così incassare subito i circa 1,3 miliardi di euro previsti per il 2021 dai contratti con i broadcaster.
Dalla somma andrebbe ovviamente sottratta la percentuale dovuta al fondo per l’anticipo, ma l’incasso immediato potrebbe essere ossigeno per alcune società in difficoltà finanziaria per lo stop imposto dalla pandemia.