Avviare un’attività in proprio può essere certamente esaltante proprio perché permette di costruire in prima persona una realtà in un ambito di proprio interesse nella speranza che l’investimento possa portare a risultati importanti nel corso del tempo.
Farlo al di fuori dei confini italiani e in una realtà affascinante come gli Stati Uniti può esserlo ancora di più, ma per non fare un salto nel vuoto è indispensabile agire in modo oculato ben sapendo quello a cui si può andare incontro.
Il primo aspetto a cui fare attenzione deve consistere nella conoscenza delle normative che sono in vigore nel Paese prescelto: negli USA, particolare attenzione va fatta ad esempio alle leggi sull’immigrazione.
Si può comunque procedere anche senza essere in possesso di un visto, ma avendo le idee chiare in partenza sul tipo e il livello di investimento che si desidera portare avanti.
Siete pronti a trasferirvi negli Stati Uniti ma non sapete ancora come fare? In questo video Gelato–go vi spiega come fare
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Come aprire attività in Usa – I tipi di società a cui fare riferimento
In genere, sono innanzitutto due i tipi di società a cui fare riferimento per la partenza della propria attività in America: le Corporation e le Limited Liability Company, che hanno caratteristiche piuttosto simili alle nostre Srl.
C’è però una differenza tutt’altro che rilevante rispetto a quanto accade in Italia: non solo costi ridotti, ma anche una minore burocrazia e, conseguentemente, tempi minori per l’avvio vero e proprio.
Non è finita qui. Una volta costituita la società, si potrà ottenere l’Employer Identification Number, un codice identificativo richiesto per ogni ente che può assumere lavoratori e guadagnare soldi in America. Una volta ottenuto l’Employer Identification Number sarà possibile provvedere all’apertura di un conto corrente bancario con cui gestire ogni spesa legata all’impresa.
Non sono comunque previsti particolari vincoli legati all’assunzione di personale. Si potrà infatti occuparsi anche in prima persona della nuova attività.
Una volta firmato il contratto di affitto dal negozio, si potrà già procedere con la richiesta del visto, che consente di vivere e lavorare all’interno degli Stati Uniti senza alcun problema.
Come aprire attività in Usa – Pianificazione e luogo sono fondamentali
Per evitare di andare incontro a una possibile delusione sarebbe bene evitare di agire d’istinto e usare la massima cautela prima di mettere in atto l’investimento. Le località più apprezzate dagli Italiani negli Stati Uniti sono essenzialmente due: la Florida, dove è possibile usufruire di un regime fiscale conveniente, e la California, apprezzata per il clima secco e soleggiato durante tutto l’anno.
Ogni aspetto deve quindi essere soppesato, non solo gli oneri fiscali da sostenere, ma anche il costo del lavoro, da prendere in considerazione se si vogliono assumere uno o più dipendenti, e il tipo di mercato a cui ci si vuole rivolgere.
Mai dimenticare inoltre di realizzare un business plan, utile quali siano gli obiettivi che desiderano essere raggiunti nel corso del tempo, oltre che per attrarre eventuali investitori esterni.
Tra gli ambiti che generano maggiore interesse tra gli italiani interessati ad avviare un’attività negli Usa c’è sicuramente quello legato alla ristorazione.
Non basta però dire: “Ho una realtà che funziona in Italia, voglio sfruttarla anche negli Stati Uniti”. Aspettative, normative e burocrazia sono infatti differenti. Perché quindi non affidarsi a una realtà già consolidata in franchising? Affiliarsi permette infatti di ottenere l’allestimento del locale con loghi identificativi, ma anche di accedere a particolari condizioni di rimborso.
Come aprire attività in Usa – L’opportunità offerta da Gelato-go e Pasta-go
A dare questa possibilità sono gli ideatori di Gelato-go, un’azienda di gelateria artigianale italiana fondata nel gennaio 2013 negli Stati Uniti da due imprenditori italiani under 40: Domenico D’Addio (CEO e direttore finanziario) e Alessandro Alvino (direttore marketing e partnership strategiche).
I due vengono da rami differenti, il primo ha operato nella finanza mentre il secondo nel marketing digitale, ma insieme sono riusciti a costituire una realtà in costante crescita, che può vantare quasi 25 location tra Florida e California.
La volontà di espandersi costantemente ha permesso anche l’approdo nel mercato asiatico durante il 2019, a Hong Kong.
I due giovani imprenditori sono pronti a fornire tutto il supporto necessario a chi sta progettando da tempo di sbarcare negli Usa con una propria attività, non solo nel campo del gelato italiano di qualità, ma anche in quello della ristorazione attraverso il nuovo brand Pasta-go.
Le soluzioni offerte sono due: un franchise, che è un investimento attivo, o lo sviluppo di una partnership/joint venture come investimento passivo.
Il tutto potrà avvenire con assoluta tranquillità grazie al sostegno degli avvocati corporativi, specializzati in diritto commerciale e in immigrazione, che da tempo seguono Gelato-Go, in grado di supportare l’aspirante imprenditore in tutto il processo.
«Dal momento della firma del contratto all’apertura del locale», spiega D’Addio, «passano dai cinque ai sei mesi. In questo arco di tempo tutte le pratiche legate al visto saranno terminate».