Roma in rosso di 140 mln e patrimonio negativo al 31/3

La Roma ha chiuso i primi 9 mesi dell’esercizio 2019-2020 con una perdita netta a livello civilistico (riferita dunque solo alla capogruppo AS Roma SpA) di 126,4 milioni di euro,…

AS Roma - Verona

La Roma ha chiuso i primi 9 mesi dell’esercizio 2019-2020 con una perdita netta a livello civilistico (riferita dunque solo alla capogruppo AS Roma SpA) di 126,4 milioni di euro, rispetto alla perdita di 29,5 milioni di euro dei primi nove mesi del precedente esercizio.

Dal punto di vista del bilancio consolidato e tenendo conto dunque di tutte le società rientranti nel perimetro del gruppo AS Roma, la perdita netta al 31 marzo 2020 è di 139,6 milioni di euro.

Lo ha reso noto la società giallorossa nella relazione illustrativa del consiglio di amministrazione per l’assemblea degli azionisti del prossimo 26 giugno (29 giugno in seconda convocazione). Assemblea chiamata a prendere atto della situazione patrimoniale della società al 31 marzo 2020 e a deliberare eventuali provvedimenti sul capitale, tenendo tuttavia conto del nuovo quadro normativo introdotto dal Decreto Liquidità circa la riduzione del capitale per perdite.

Da questo punto di vista, infatti, il rosso di 126,4 milioni accumulato dalla Roma nei nove mesi dell’esercizio 2019-2020 hanno determinato un patrimonio netto negativo al 31 marzo 2020 per 26,8 milioni. Al 31 dicembre 2019 il patrimonio netto di AS Roma SpA era invece positivo per 15,2 milioni.

Dal punto di vista di gruppo il patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2020 è negativo per 178,3 milioni di euro, in flessione di 50,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2019.

Roma, le ragioni della maxi-perdita di bilancio

Nella relazione all’assemblea gli amministratori della Roma illustrano le ragioni che hanno determinato la maxi perdita di bilancio nei 9 mesi, attribuendole principalmente alla flessione dei ricavi, legata alla mancata partecipazione alla Champions League nel 2019-2020 e alle minori plusvalenze realizzate in questo esercizio rispetto a quello chiuso al 30 giugno 2019.

Roma, la flessione dei ricavi nei 9 mesi

I ricavi complessivi, tenuto conto dei proventi dei ricavi netti da gestione diritti pluriennali prestazioni calciatori, sono stati pari a 140,8 milioni di euro, in forte calo rispetto ai 257,9 milioni di euro al 31 marzo 2019.

«L’esercizio 2019/20», si legge nel documento, «è caratterizzato dalla partecipazione alla UEFA Europa League, che ha generato proventi significativamente inferiori rispetto a quelli ricevuti per la partecipazione alla UEFA Champions League del precedente esercizio, da minori proventi per sponsorizzazioni, e minori plusvalenze realizzate nel corso della sessione estiva ed invernale della campagna trasferimenti».

Più nel dettaglio i ricavi operativi al netto della gestione del parco calciatori sono stati pari a 112,9 milioni di euro, rispetto a 173,2 milioni di euro al 31 marzo 2020.

I ricavi netti da gestione dei diritti pluriennali prestazioni calciatori al 31 marzo 2020 sono pari a 17,5 milioni di euro (71,3 milioni di euro, al 31 marzo 2019).

Il saldo si compone di plusvalenze da cessioni di diritti alle prestazioni sportive, espresse al netto delle attualizzazioni, per 20,2 milioni di euro (76,3 milioni di euro, al 31 marzo 2019), conseguite principalmente attraverso le cessioni dei Diritti alle prestazioni sportive dei calciatori El Shaarawy, Gerson e Marcano.

Le minusvalenze e svalutazioni da cessioni di diritti alle prestazioni sportive, pari a 0,2 milioni di euro (1,3 milioni di euro, al 31 marzo 2019), sono dovute principalmente a svalutazioni di Diritti pluriennali effettuate in conformità con i principi contabili internazionali (IFRS).

Infine, il saldo si compone di ricavi per cessioni temporanee e altri proventi per 7,7 milioni di euro (8,3 milioni di euro, al 31 marzo 2019), più che compensati da oneri per acquisizioni temporanee di diritti, bonus, premi di valorizzazione, addestramento tecnico e solidarietà FIFA pari a 10,2 milioni di euro (12,1 milioni di euro, al 31 marzo 2019).

Costi e ammortamenti

I costi di AS Roma SpA ante ammortamenti e svalutazioni al 31 marzo 2020, sono pari a 171,2 milioni di euro (194,3 milioni di euro, al 31 marzo 2019), in diminuzione principalmente per l’andamento del costo del personale tesserato, e delle spese per il godimento beni di terzi.

Gli ammortamenti delle Immobilizzazioni materiali, immateriali e dei diritti d’uso sono pari a 74,1 milioni di euro (62,9 milioni di euro, al 31 marzo 2019), e sono relativi prevalentemente ai diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori, determinati tenuto conto del costo di acquisto dei singoli diritti, di eventuali bonus corrisposti alle società di calcio, delle capitalizzazioni degli altri oneri di diretta imputazione, e al nettodelle relative attualizzazioni.

Roma, il debito della capogruppo AS Roma SpA

L’indebitamento finanziario netto adjusted di A.S. Roma S.p.A. al 31 marzo 2020 è pari a 280,5 milioni di euro, e si confronta con un valore pari a 261,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019 e 240,9 milioni di euro al 30 giugno 2019.

Roma, il debito dell’intero gruppo AS Roma SpA

Dal punto di vista finanziario, il Gruppo AS Roma presenta al 31 marzo 2020 un indebitamento finanziario netto consolidato adjusted pari a 278,5 milioni di euro (220,6 milioni di euro al 30 giugno 2019).