Il campionato di serie C non è finito. Ed è probabile che il prossimo Consiglio Federale non prenderà la decisione suggerita dalla Lega Pro nell’assemblea di giovedì scorso con la votazione che ha visto prevalere il partito dello stop definitivo alla stagione. Il presidente federale Gabriele Gravina non vuole mollare, ha scelto una linea che riguarda tutti i campionati professionistici: accertare l’esistenza della possibilità di andare in avanti, non staccare la spina, andare fino in fondo.
Le posizioni tra Figc e Lega Pro sono parecchio distanti. Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, ha inviato ad Adriano Galliani un messaggio per esprimere la massima condivisione: «La ripartenza del calcio non mi sembra un tema così urgente. Io sono perché la A riparta, ripartendo ci può dare una mano. Quanto a noi (Lega Pro), non dimentichiamo il pronunciamento dei 60 medici sociali che hanno giudicato non applicabile il protocollo». Il Monza è una delle squadre che salirebbe in serie B secondo la decisione dell’assemblea dei club, insieme a Reggina e Vicenza.
Se il Consiglio Federale seguisse le indicazioni arrivate dall’assemblea, si porrebbe poi il problema di scegliere un criterio per stilare la classifica definitiva. Il decreto rilancio amplia il potere della federazioni in sede di definizione di classifiche e organizzazione dei campionati futuri, quindi potrebbe non essere utilizzato il criterio della media punti come votato dai club. In ogni caso, saranno scelti criteri identici per tutti i campionati. E qui c’è un punto su cui l’orientamento federale è molto chiaro: niente blocco delle retrocessioni. È una richiesta della Lega Pro, ma rimbalza sul sistema, soprattutto rispetto ai diritti delle nove che devono salire dai Dilettanti. Su questo, il no di Gravina sembrerebbe categorico, come sottolinea la Gazzetta dello Sport.