«Nel momento in cui il campionato non si chiude, si sceglie l’ancoraggio alle norme federali e quella soluzione che crei meno contenziosi. Auspico che non ci siano ricorsi, il Paese sta soffrendo, anche se qualcuno ritiene un diritto non rispettato, la gente non ci capirebbe, ci darebbe un calcio nel sedere e avrebbe ragione, quindi bisognerebbe evitarlo».
Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, commenta così su Radio 24 la decisione di richiedere la fine della stagione in Serie C e la promozione in Serie B di Monza, Vicenza, Reggina e una quarta da eleggere per meriti sportivi.
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Proprio quest’ultima promozione rischia di creare problemi con possibili ricorsi: prima della sospensione per l’emergenza coronavirus, infatti, il Carpi aveva ottenuto 53 punti in 26 gare (media 2,038), contro i 55 in 27 della Reggiana (media 2,037) e i 60 in 30 del Bari (media 2, qui la classifica completa con media punti).
Secondo questo parametro, quindi, sarebbe la squadra emiliana ad essere promossa in serie A. «La maggioranza si è espressa per quanto riguarda il merito sportivo, è stato il meccanismo più usato nei momenti di difficoltà», ha sottolineato ancora Ghirelli.
La questione, però, non sembra affatto definita perchè «una parte (dei club) ha votato per quanto riguarda la disputa dei playoff. Con questa soluzione andremo al Consiglio federale che deciderà», ha aggiunto il presidente della Lega Pro.
La palla, dunque, passa alla FIGC che dovrà dire se la quarta promossa sarà effettivamente il Carpi o se ci saranno i playoff. Ghirelli ha inoltre espresso il suo appoggio alla scelta della Serie A di andare avanti per cercare di riprendere la stagione.
«Solidarietà della Lega Pro alla A, loro pagano pegno anche per noi. Il contratto per esempio dei diritti tv è blindato, però è chiaro che se si apre un contenzioso, quei cinque milioni che dovremmo prendere dalla Melandri li prenderemmo a babbo morto, come si dice dalle mie parti. Avremmo un colpo anche noi», ha concluso Ghirelli.