La Serie A sta cercando di capire quali saranno i passi da compiere in vista di un’eventuale ripresa dell’attività sportiva. Se per quanto riguarda gli allenamenti il quadro sembra più chiaro, il problema per le società è legato a quello che succederà dopo.
Come riporta La Gazzetta dello Sport, dagli ambienti governativi filtra che sarà dato l’ok alla ripresa a partire dal 4 maggio, a condizione di allenarsi in forma individuale e rispettando il distanziamento. In pratica, le prime due settimane del percorso indicato dall’ormai celebre protocollo.
Sul “dopo” restano ancora molti dubbi. Il prossimo DPCM non potrà sicuramente prevedere le partite, ma la Lega Serie A necessita di un’indicazione che vada più in là del tempo. La seconda fase degli allenamenti, quella in cui si dovrebbe ripristinare il copione classico del lavoro delle squadre, con partitelle e senza distanziamento, e soprattutto la ripresa dell’attività agonistica.
Dunque, la prima tappa (ripresa soft degli allenamenti) può partire ma sui tempi della seconda (ripresa a pieno regime) e della terza (partite) nessuna certezza. Spadafora ha chiarito che probabilmente non ci saranno novità almeno fino al 10-12 maggio, cioè al momento in cui si studierà un nuovo DPCM che aggiornerà la situazione.
Potrebbe essere strategico nell’attesa anche posticipare la ripartenza degli allenamenti, per esempio a metà maggio, per avere un orientamento definitivo. Questo aiuterebbe a prendere una decisione con diversi elementi in più, la validazione dei test sierologici (attesa per il 29 aprile) e una maggiore chiarezza sulla possibilità di effettuare i tamponi nelle strutture private.