La Serie A punta a riprendere con gli allenamenti il 4 maggio, per tornare a giocare entro la fine del mese. Attività che dovranno avvenire in massima sicurezza, motivo per cui la relazione dei medici della FIGC fissa un programma di test e controlli molto rigidi.
Questi test saranno obbligatori per calciatori e staff, ma non sono ancora stati validati dalle autorità sanitarie. I tamponi respiratori – spiega La Repubblica – scarseggiano anche per medici e infermieri, così il via del calcio rischia di slittare.
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Gli esperti della Protezione civile valideranno i test sierologici per rilevare gli anticorpi del Coronavirus il 29 aprile. I primi kit diagnostici autorizzati saranno disponibili il 3 maggio, ma i club di A dovranno sottoporre ad almeno 1.400 test giocatori e staff un paio di giorni prima di partire.
Test da ripetere poi con frequenza, in aggiunta ai tamponi, come previsto dal protocollo della commissione medica della FIGC in base a cui il governo dovrà decidere se e quando dare l’ok alla ripresa.
La necessità di tamponi e di effettuare test frequenti – aggiunge ancora Repubblica – è stata segnalata dai medici sportivi di diverse società non anche come problema etico: è giusto destinare al calcio parte di quei tamponi che per la maggior parte dei cittadini a rischio, operatori sanitari compresi, scarseggiano?
Infine, per quanto riguarda i test ematici, i club potranno acquistarli appena disponibili. Lo spiegheranno mercoledì al ministro Spadafora, che ha convocato una videoconferenza con la FIGC, i club, i campionati, gli arbitri, i medici sportivi e i giocatori. Spetterà poi al governo decidere se sarà possibile riprendere gli allenamenti il 4 maggio.