Ci sarebbe ancora il Napoli nel futuro di Lorenzo Insigne, che si prepara a discutere il rinnovo di contratto con il club partenopeo, ma senza l’assistenza di Mino Raiola. L’agente non curerà più gli interessi del classe 1991, dopo averlo fatto negli ultimi tre anni.
Una decisione – scrive La Gazzetta dello Sport – arrivata dopo un periodo di incomprensioni e decisioni sbagliate, che hanno indotto l’attaccante napoletano a rompere il rapporto. Ci sarebbero alcune questioni alla base della rottura.
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Tra queste, l’esito della causa intentata contro gli ex procuratori della Doa ai quali Insigne dovrà versare diverse decine di migliaia di euro di commissioni, così come ha sentenziato il Giudice. E poi ci sarebbero anche i contrasti sorti nella passata stagione col club, quando il giocatore aveva chiesto a Raiola di trovargli una grande europea, desiderio mai realizzato.
Con il procuratore i contrasti sarebbero aumentati anche nei giorni successivi all’ammutinamento del 5 novembre scorso: Raiola non avrebbe voluto che Insigne prendesse quell’atto di disobbedienza che avrebbe poi creato ulteriori tensioni.
Non sarà Mino Raiola, dunque, ad assistere Insigne quando andrà a discutere con De Laurentiis il prolungamento del contratto. Le parti lavorano a un’intesa fino al 2025 con tanto di adeguamento economico rispetto ai 4,6 milioni di stipendio attuale. Ad assisterlo, probabilmente, ci saranno Vincenzo Pisacane e Federico Pastorello.