Niente audio del Var per i tifosi: per l'IFAB «ora non è appropriato»

Niente audio del Var aperto ai tifosi, almeno per adesso. È l’indicazione che arriva dall’IFAB, l’organo internazionale che stabilisce le regole del calcio, per quanto riguarda l’utilizzo dell’assistenza agli arbitri.

Tra le…

Var sperimentazione challenge

Niente audio del Var aperto ai tifosi, almeno per adesso. È l’indicazione che arriva dall’IFAB, l’organo internazionale che stabilisce le regole del calcio, per quanto riguarda l’utilizzo dell’assistenza agli arbitri.

Tra le indicazioni, l’IFAB ha voluto spingere i fischietti alla On Field Review, inserendo nelle norme appunto che l’arbitro, nel caso di un incidente “soggettivo”, debba andare a rivedere l’azione sui monitor a bordocampo. Inoltre, sarà richiesto un singolo segnale televisivo per eseguire una revisione basata esclusivamente sul Var.

L’IFAB dedica poi un paragrafo, nel comunicato, all’aggiornamento sull’utilizzo del Var. “I membri – si legge sono stati lieti di apprendere del considerevole aumento di paesi e concorsi che utilizzano, o pianificano di utilizzare, il VAR a seguito della riuscita attuazione in competizioni organizzate dalla FIFA, dalle confederazioni e in quasi 40 paesi in tutto il mondo. Hanno riconosciuto che c’era stata una certa incoerenza tra gli organizzatori di competizioni di alto profilo nell’applicazione del protocollo VAR come definito nelle Regole del Gioco. Tuttavia, la recente comunicazione di questi organizzatori della competizione ha segnalato uno spostamento positivo verso l’applicazione universale del protocollo dalla prossima stagione”.

“I membri sono stati inoltre aggiornati su vari sviluppi tecnologici, tra cui importanti lavori intrapresi dalla FIFA per sviluppare sistemi che renderanno l’uso dei VAR più accessibile a paesi e competizioni con risorse finanziarie limitate”.

“È stato inoltre convenuto che una maggiore comprensione del processo decisionale, ad esempio l’accesso alla conversazione tra gli ufficiali di gara durante una revisione, non sarebbe appropriato a questo punto, ma che dovrebbero essere compiuti maggiori sforzi per migliorare gli approcci di comunicazione esistenti per migliorare la comprensione del processo di revisione e della decisione finale dell’arbitro”, conclude l’IFAB.