I dirigenti dell’Udinese hanno deciso di ridursi gli stipendi, considerando il momento difficile legato all’emergenza sanitaria. Lo ha spiegato il direttore generale Franco Collavino, intervenuto nel corso della trasmissione televisiva Udinese Tonight di lunedì 6 aprile.
“Con la riduzione dei propri emolumenti, la dirigenza bianconera ha voluto dare un segnale, un senso di responsabilità verso l’azienda che ha fatto tanto per noi in questo anno. Un gesto necessario che è stato accolto subito da tutti i dirigenti”, ha spiegato il dg bianconero. “Io ho già preso individualmente una decisione, mi sono autoridotto lo stipendio. Del 50%, l’ho comunicato in queste ore alla società”, aveva detto nei giorni scorsi un’intervista al Corriere dello Sport.
L’autoriduzione degli emolumenti, secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, riguarda non solo il direttore generale (che ha recentemente festeggiato i 20 anni nella società) ma anche il responsabile dell’Area Tecnica Pierpaolo Marino e tutto il Consiglio d’Amministrazione del club friulano.
“Quello dei miei vent’anni all’Udinese è un traguardo che mi riempie di soddisfazione, ovviamente avrei preferito festeggiarlo allo stadio assieme alla grande famiglia dell’Udinese. Il Coronavirus ha interrotto bruscamente tutto: stavamo portando avanti la nostra identità e portando la squadra a un percorso di crescita dal punto di vista sportivo, poi si è precipitati in una situazione inimmaginabile. Per un vero ritorno alla normalità sono stati ipotizzati dei tempi molto lunghi. Sono certo che con la costruttività di noi friulani riusciremo a venirne fuori anche questa volta”, ha aggiunto Collavino.
“In noi c’è sempre la speranza di poter riavvolgere velocemente il nastro, ma siamo consapevoli che c’è ancora troppa sofferenza negli ospedali e la luce in fondo al tunnel ancora non si riesce a vedere. Tutte le riflessioni su quando tornare in campo, quando portare a termine il campionato in corso e quando iniziare la prossima stagione sono domande legittime ma che non trovano risposta”.
“Sono dell’idea che bisogna guardare in faccia la realtà. La condizione essenziale per riprendere a giocare è la totale sicurezza per chi scende in campo, ma anche per gli spettatori. In questo momento parlare di ripresa è estremamente improbabile. Prima del campionato, inoltre, bisogna riprendere gli allenamenti e anche qui la ripresa resta distante”.
“Riguardo ai comunicati diramati su questo tema da Lega Serie A e Aic, sono sempre le società che dovranno parlare con i giocatori e conteranno i buoni rapporti che hanno mantenuto nel tempo con i propri tesserati. Ognuno dovrà fare la sua parte: noi come dirigenti abbiamo dato l’esempio, poi parleremo con i nostri calciatori”.
“L’impatto economico sarà per tutti pesante, sia che la stagione riparta sia che termini qui. Come Udinese Calcio veniamo da gestioni attente e virtuose nelle scorse stagioni: oggi navigare nella tempesta è difficile ma la nave non affonderà e andremo avanti con grande forza, energia e sicurezza. Solo in tempi di tempesta si è portati a riflettere e pensare a quanto fatto nelle precedenti gestioni. Oggi il ripercorrere l’oculatezza nelle nostre passate campagne di trasferimento e le scelte legate alla realizzazione dello stadio ci fa apprezzare la solidità che ci ha sempre contraddistinto”.
“Questi vent’anni per me sono stati di grande entusiasmo e impegno, abbiamo seminato molto e raccolto altrettanto. Sono orgoglioso di far parte di questa azienda e ci sono molti momenti positivi che mi tornano in mente. Non solo i traguardi sportivi (la prima qualificazione in Champions, grandi vittorie come quelle di Lisbona e Liverpool e tante altre) ma anche quelli extra sportivi: negli anni l’azienda Udinese Calcio ha acquisito lo stadio di proprietà, un ruolo centrale in Lega, un impianto di comunicazione unico con Udinese TV che rappresenta un bacino di utenza importante”.
“Il desiderio per i prossimi anni è la soddisfazione di una nuova qualificazione dell’Udinese in Europa. Dal punto di vista gestionale mi piacerebbe che dopo l’emergenza Coronavirus si possa completare rapidamente il progetto Dacia Arena con tutti gli spazi commerciali previsti”, ha concluso Collavino.