La questione stipendi arriva sul tavolo di Lega Serie A e Figc, con possibile intervento però anche del Governo. Come spiega la Gazzetta dello Sport, al primo punto per cercare di assorbire il colpo delle conseguenze dell’emergenza coronavirus i club hanno messo il taglio agli ingaggi dei calciatori, tema su cui Lega e Federazione hanno iniziato a discutere ieri.
Molto dipenderà anche dalla possibilità o meno di riprendere e concludere la stagione: per questo si attenderà una decisione definitiva sul campionato, prima di decidere anche sugli stipendi.
I club tuttavia sottolineano che se i calciatori non si allenano e non giocano non devono essere pagati. Diverse le opzioni su come intervenire a livello economico: non pagare integralmente per il periodo di tempo senza partite e allenamenti oppure uno “sconto” proporzionale in aliquote crescenti, fino al 30% per chi guadagna oltre 1,5 milioni l’anno.
Due le strade anche per decidere chi dovrà intervenire a livello normativo. I contatti con il Governo restano, perché è possibile un suo intervento diretto in stile Francia, dove è stata resa possibile la disoccupazione parziale anche per i club per tutti i dipendenti, calciatori compresi. In alternativa, il Governo potrebbe riconoscere la facoltà d intervento in una delle leggi già in atto: in questa ipotesi, servirà una soluzione unica a livello federale con l’accordo di tutte le parti, anche per evitare le singole contrattazioni tra presidenti di club e tesserati. Alla ripresa dei lavori la macchina degli stipendi si riavvierebbe regolarmente.