Giocatori all'estero? Al rientro in Italia possibile quarantena

Quarantena obbligatoria al rientro dall’estero per i giocatori che hanno lasciato l’Italia? Ad oggi, i documenti ufficiali dicono di sì per la lunga lista di calciatori che sono tornati nei…

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Quarantena obbligatoria al rientro dall’estero per i giocatori che hanno lasciato l’Italia? Ad oggi, i documenti ufficiali dicono di sì per la lunga lista di calciatori che sono tornati nei rispettivi paesi in queste ultime settimane.

Un elenco lungo, che comprende tra gli altri Cristiano Ronaldo, Higuain, Pjanic e Khedira per la Juventus, Ibrahimovic e Leao per il Milan, Marcelo Brozovic per l’Inter. Ritorni a casa tutti autorizzati dai club, ma che potrebbero costringere i giocatori ad un nuovo stop al rientro in Italia, almeno per la situazione attuale.

Lo scorso 17 marzo, la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato un Decreto assieme al Ministro della Salute che obbliga all’autoisolamento, per i 14 giorni successivi al ritorno, per le persone che rientrano, anche se asintomatiche rispetto al COVID-19.

Il Decreto riguarda tutte le persone che tornano in Italia con qualsiasi mezzo di trasporto e che dovranno presentare una dichiarazione nella quale attestino di rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, oppure per motivi di salute. È, inoltre, obbligatorio comunicare al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria locale il proprio ingresso in Italia per avviare la sorveglianza sanitaria.

È prescritto, inoltre, che per chi va in autoisolamento e accusa sintomi COVID-19 sussiste l’obbligo di segnalare tale situazione con tempestività all’autorità sanitaria tramite i numeri telefonici dedicati.

Ad oggi, è previsto quindi l’obbligo di isolamento volontario, anche senza alcun sintomo, per 14 giorni. Tuttavia, nelle prossime settimane, la situazione potrebbe cambiare: molto dipende non solo dalla situazione relativa al contagio, ma anche dalle scelte del Governo e dei ministeri per quanto riguarda i nuovi decreti, considerando appunto che l’attuale decreto è valido fino al 25 marzo.

Sul tema è intevenuto nei giorni scorsi anche Roberto Testi, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Torino, intervistato dalla Gazzetta dello Sport: “Isolamento? In realtà non sappiamo che situazione ci sarà quando loro torneranno. E sinceramente, nel quadro delle problematiche italiane, non è certo uno dei temi più importanti”.

“Credo che ragionevolmente il Sisp (Servizio igiene e sanità pubblica), in accordo con il medico di riferimento e la persona interessata, possa stabilire che dopo alcuni giorni di isolamento si faccia un nuovo tampone. E, in caso di esito negativo, il giocatore possa tornare ad allenarsi. Ma attenzione, magari a quel tempo le norme saranno cambiate ulteriormente”.