Il coronavirus può far slittare anche il ricorso del City per il FPF

L’emergenza coronavirus fa slittare la sentenza sul ricorso presentato dal Manchester City al Tas di Losanna contro la condanna per avere violato le norme che regolano il fair-play finanziario (due…

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L’emergenza coronavirus fa slittare la sentenza sul ricorso presentato dal Manchester City al Tas di Losanna contro la condanna per avere violato le norme che regolano il fair-play finanziario (due anni di divieto a partecipare ai tornei dell’Uefa). Tuttavia, come riporta Sky Sports, la situazione che si sta vivendo nel mondo porterà a uno slittamento della decisione del tribunale svizzero.

La speranza del club inglese era di potersi presentare a un’udierna nei primi giorni dell’estate, tuttavia il Tas ha già rinviato tre udienze e l’esame di altri 16 casi sui quali si sarebbe dovuto pronunciare fino al 18 maggio. Il caso del Manchester City non è presente fra questi, quindi è molto probabile che tutto verrà posticipato di alcune settimane.

Il Tas potrebbe, in caso, concedere anche una sospensiva rispetto al ricorso: in questo modo, il Manchester City potrebbe anche disputare la Champions League, almeno nella prossima stagione.

L’amministratore delegato Ferran Soriano ha ribadito l’innocenza della società in seguito alla sanzione comminata dalla UEFA e vuole che il nome del City sia ripulito prima della prossima stagione. «Le accuse non sono vere. La mia speranza è che tutto ciò finisca prima dell’inizio dell’estate», ha detto Soriano.

Il principale avvocato di diritto sportivo, John Mehrzad, sostiene che sia molto probabile, «praticamente certo, che il City cercherà “misure provvisorie” da parte del TAS».

L’esclusione dalle coppe europee per le prossime due stagioni per il Manchester City è stata accompagnata da una multa di 30 milioni di euro, a seguito di «gravi violazioni» del regolamento sul Fair Play Finanziario UEFA tra il 2012 e il 2016.