Altra seduta in profondo rosso per i titoli dei tre club italiani quotati alla Borsa di Milano, anche oggi travolta dall’emergenza legata al coronavirus, con l’indice Ftse Mib che ha chiuso in calo del 16,9% a 14.894 punti.
Piazza Affari in una sola seduta, la peggiore almeno dall’inizio degli ultimi 40 anni, ha bruciato in un solo giorno 84,27 miliardi di capitalizzazione, quasi quanto perso nella prima settimana dallo scoppio della crisi legata all’emergenza Covid-19. La capitalizzazione del listino milanese è scesa così a circa 430 miliardi dagli oltre 700 dei massimi di febbraio.
In forte calo anche i titoli del comparto calcistico.
Il titolo della Juventus, dopo l’annuncio della positività al Covid-19 del difensore Daniele Rugani e la decisione della Uefa di rinviare la sfida di Champions League con il Lione, ha perso il 17,97% chiudendo a 0,545 euro.
Le azioni della Roma, nonostante la trattativa tra Pallotta e Friedkin proseguano seppur con rallentamenti, hanno lasciato sul campo il 18,03% a 0,3750 euro, mentre quelle della Lazio addirittura il 23% con un prezzo di riferimento alla chiusura di 0,89 euro.
Complessivamente dalla seduta di venerdì 21 febbraio, l’ultima giornata di contrattazioni precedente alla decisione della Lega di Serie A di rinviare le prime gare del campionato per l’emergenza coronavirus, la Juventus ha perso il 46%, la Roma il 39% e la Lazio il 55%, a fronte di un calo complessivo del FTSE Mia del 40%.
In termini di capitalizzazione, il valore di borsa della Juventus è passato da 1,33 miliardi del 21 febbraio a 724 milioni del 12 marzo. Quello della Roma si è ridotto da 385 a 235 milioni, mentre la capitalizzazione della Lazio si è più che dimezzata, scendendo da 132 a 60 milioni circa.
Complessivamente la capitalizzazione bruciata dai tre club quotati supera gli 835 milioni di euro.