Scaroni: «Ridurre il monte ingaggi? Per il Milan è una necessità»

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato anche dei piani per il futuro della società rossonera dopo il licenziamento di Zvonimir…

Zlatan Ibrahimovic (Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato anche dei piani per il futuro della società rossonera dopo il licenziamento di Zvonimir Boban e la decisione del fondo Elliott di sostenere la linea dell’amministratore delegato Ivan Gazidis.

Una linea che, secondo indiscrezioni, prevederebbe la costruzione per la prossima stagione di una squadra con età media di 24 anni e un tetto agli stipendi dei singoli calciatori di 2 milioni di euro netti a stagione.

Un tetto che, se introdotto, comporterebbe l’addio di alcuni dei beniamini del tifo rossonero, a cominciare da Zlatan Ibrahimovic e da Gigio Donnarumma.

Sul punto Scaroni non si sbilancia, lasciando la palla all’amministratore delegato: «Amo da matti Ibrahimovic e Donnarumma, ma se sono due eccezioni lo decide Gazidis».

Su un punto, tuttavia, il presidente del Milan è risoluto ed è quello della riduzione del monte ingaggi. Ridurre il monte stipendi? «Non è una strategia, è una necessità», ha affermato Scaroni al Corriere della Sera.

Cautela invece sul possibile arrivo in rossonero di Ralf Rangnick. «Non conosco Rangnick, se ci sono stati dei contatti, sono molto preliminari. Credo che un conto siano i contatti, che ciascuno è legittimato ad avere, un altro i contratti: le assicuro che ipotesi di contratto io non ne ho viste».