Juve, giù i ricavi: primo semestre in rosso di 50 mln

Il Consiglio di Amministrazione di Juventus Football Club S.p.A., presieduto da Andrea Agnelli, ha approvato la Relazione finanziaria semestrale al 31 dicembre 2019.

Il primo semestre dell’esercizio 2019/2020 si è chiuso…

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Il Consiglio di Amministrazione di Juventus Football Club S.p.A., presieduto da Andrea Agnelli, ha approvato la Relazione finanziaria semestrale al 31 dicembre 2019.

Il primo semestre dell’esercizio 2019/2020 si è chiuso con una perdita di € 50,3 milioni che evidenzia una variazione negativa di € 57,8 milioni rispetto all’utile di € 7,5 milioni dell’analogo periodo dell’esercizio precedente.

“La perdita di periodo deriva principalmente da minori ricavi per € 7,9 milioni, maggiori costi per personale tesserato per € 30,2 milioni, maggiori oneri da gestione diritti calciatori per € 10 milioni, maggiori ammortamenti e svalutazioni sui diritti pluriennali alle prestazioni di calciatori per € 11,4 milioni, maggiori altri ammortamenti per € 2,9 milioni e maggiori oneri finanziari netti per € 2,7 milioni. Tali variazioni sono parzialmente compensate da minori acquisti per prodotti destinati alla vendita per € 3,4 milioni, minori costi per servizi esterni per € 2,8 milioni e minori accantonamenti per € 1,1 milioni”, spiega la società bianconera.

Nel dettaglio, i ricavi sono scesi da 330,2 a 322,2 milioni di euro: in calo i ricavi da gara (da 38,2 a 36,5 milioni di euro), i ricavi da diritti tv (da 124,5 a 118 milioni), i ricavi da vendite di prodotti e licenze (da 26,5 a 21,4 milioni) e gli altri ricavi (da 20,5 a 16,6 milioni), mentre sono saliti i ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità (da 61,4 a 65,6 milioni, anche per effetto del rinnovo con Jeep) e i proventi dalla gestione dei diritti dei calciatori (da 58,9 a 63,9 milioni).

Tra i costi, in particolare aumento i costi per il personale tesserato (da 143 a 173 milioni di euro), così come gli oneri da gestione dei diritti dei caltiatori (da 6,7 a 16,7 milioni di euro) e gli ammortamenti (da 78,3 a 89,6 milioni di euro).

Il Patrimonio netto al 31 dicembre 2019 è pari a € 275,6 milioni, in aumento rispetto al saldo di € 31,2 milioni del 30 giugno 2019 a seguito della contabilizzazione di quota parte dell’aumento di capitale (€ 294,6 milioni), al netto dei relativi costi, e per effetto della perdita del semestre (€ -50,3 milioni).

L’Indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 ammonta a € 326,9 milioni (463,6 milioni al 30 giugno 2019). Il miglioramento di € 136,7 milioni è stato determinato principalmente dall’incasso quasi integrale dell’aumento di capitale (€ 294,6 milioni), parzialmente compensato dagli esborsi legati alle Campagne Trasferimenti (€ -107,5 milioni netti), dai flussi negativi della gestione operativa (€ -24,9 milioni), dai flussi dell’attività di finanziamento (€ -7 milioni) e dagli investimenti in altre immobilizzazioni e partecipazioni (€ -3,4 milioni netti). Inoltre, a seguito della prima applicazione dell’IFRS 16 sono state contabilizzate passività finanziarie per € 15,2 milioni.

Al 31 dicembre 2019 la Società dispone di linee di credito bancarie per € 587,8 milioni, di cui € 185,5 milioni revocabili, utilizzate per complessivi € 304,5 milioni, di cui € 61,9 milioni per fideiussioni rilasciate a favore di terzi, € 112,3 milioni per finanziamenti e € 130,3 milioni per anticipazioni su contratti e crediti commerciali. A fronte di tali utilizzi la Società al 31 dicembre 2019 dispone di liquidità per € 137 milioni depositata su vari conti correnti.

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