E’ di questi giorni la decisione della Premier League inglese di estendere la data di chiusura del prossimo mercato estivo al 1° settembre, allineandosi così agli altri top campionati europei. Una decisione presa per non penalizzare i club inglesi nelle trattative con altri top club europei.
Risolto un problema, il massimo torneo calcistico inglese si appresta ad affrontarne un altro: Brexit. Come spiega il “Telegraph”, il presidente del Liverpool Tom Werner ha affermato che sarà necessario proteggere i visti dei giocatori che lavorano nel Paese dopo Brexit. Intanto, i club rimangono bloccati nelle discussioni sulle quote dei giocatori inglesi con la Football Association, che vuole un nuovo sistema che valorizzi i calciatori di casa.
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In particolare, Werner ha affermato che era importante ricordare che lo “status quo” sulla circolazione internazionale dei giocatori «è stato efficace per la qualità della Premier League». La lega vuole un mercato libero globale con permessi concessi a qualsiasi giocatore che abbia un contratto con un club, mentre la FA supporterà questa richiesta solo se il numero minimo di giocatori cresciuti in casa in una prima squadra sarà aumentato da 8 a 12.
Un accordo dovrà essere raggiunto nei prossimi mesi per evitare che la lega sia potenzialmente colpita da leggi più restrittive sulla libertà di circolazione, delineate dal Ministero degli Interni. Werner ha dichiarato che il governo «dovrebbe probabilmente spendere il suo tempo altrove e proteggere l’integrità e la qualità della lega».
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«Per quanto ci riguarda, la Premier League non è solo la lega più forte al mondo. È un grande export per il Regno Unito, quindi, qualunque siano le modifiche e le considerazioni che il Governo sta facendo, si spera che possano tener conto del fatto che la lega stessa dovrebbe essere protetta e continuerà a mettere in mostra quelli che, penso, tutti siano d’accordo essere i giocatori migliori al mondo e le più grandi squadre al mondo».