E’ sempre più evidente la concentrazione dei ricavi nel livello più alto del calcio europeo, con una quota generata dai primi cinque campionati (i cosiddetti “big five”) che raggiunge un record del 75%. Questa è una delle evidenze più importanti, registrata dal “European Club Footballing Landscape”, l’annuale rapporto comparativo sulle licenze per club nel calcio europeo.
Il rapporto preliminare del 2019 indica che, per la prima volta, le prime 30 squadre genereranno oltre metà dei ricavi di tutti i club di massima divisione. D’altro canto, la spesa salariale dei 98 club dei primi cinque campionati è aumentata di oltre 1 miliardo di euro (a rappresentare l’88% dell’intera crescita salariale). I suddetti club hanno registrato complessivamente l’85% delle spese lorde per i trasferimenti e il 75% dei guadagni per trasferimenti nelle massime divisioni.
La crescita media dei ricavi segnalata dai 30 club più grandi è stata tre volte più grande della media in tutti i club di massima divisione. Anche allora, quella crescita si è effettivamente concentrata nei primi 20 club, con i club tra il 21° e il 30° posto che hanno registrato ricavi in calo in media (principalmente a causa del calo dei pagamenti UEFA).
Anche i migliori club sono soggetti a fluttuazioni, con dieci delle prime 30 declinazioni. I club dall’11° al 20° posto hanno registrato una crescita media molto più forte rispetto ai primi dieci (14% contro 7%), alimentati dalla ricomparsa del Newcastle United recentemente promosso.
I ricavi combinati dei primi 30 club sono aumentati del 7% attestandosi a 10,2 miliardi di euro nel 2018, pari al 49% dei ricavi di tutti i club di massima divisione in quell’anno (rispetto al 48% nel 2017). La crescita delle entrate per il 2019 per un campione di 22 dei primi 30 club è dell’8%.
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Aleksander Čeferin ha commentato: «Il report evidenzia diversi pericoli per la stabilità e il successo duraturi del calcio europeo. Tra questi, il rischio di una polarizzazione dei ricavi alimentata dalla globalizzazione, di un panorama mediatico frammentario e di una sovradipendenza dalle entrate per trasferimenti. Il rapporto dimostra anche che il calcio europeo per club è forte, unito e resiliente; sono certo che può superare e che supererà queste e altre sfide, così come nel recente passato è riuscito a invertire le perdite in caduta libera».