«Il mio è una sorta di commissariamento tecnico, “ad acta”, perché sostituisce il presidente ma non ha nessuna valenza come altri commissariamenti specifici e più gravi avvenuti in passato». Lo ha detto Giancarlo Abete, all’indomani della sua nomina da parte del Consiglio federale a commissario della Lega Serie A.
Nella sostanza «non c’è alcun commissariamento della Lega», ha specificato Abete, sottolineando che il motivo risiede nel fatto «che rispetto al passato oggi c’è un amministratore delegato mentre una volta il presidente aveva più funzioni perché non c’era l’a.d.».
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«Il mio unico obiettivo – ha spiegato Abete – è quello di facilitare l’elezione nel più breve tempo possibile auspicabilmente già l’8 gennaio. Perché io? È stato valutato che fosse più utile avere una persona che potesse far dialogare i presidenti per arrivare a un’elezione il prima possibile: qualsiasi mancanza di presidente danneggia tutte e venti le società».
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A proposito dei diritti tv, Abete ha detto che sono «di competenza assoluta dell’assemblea». In conclusione, l’ex presidente della Federcalcio ha chiarito di non avere «alcuna intenzione di candidarmi in futuro. Io ho già dato, voglio solo dare aiuto. Non sono proprio disponibile».