Il fatturato diretto generato dal settore calcio è stimabile in 4,7 miliardi di euro. Il 12% del Pil del calcio mondiale viene prodotto nel nostro Paese. Un sistema che continua inoltre a rappresentare il principale contributore a livello fiscale e previdenziale del sistema sportivo, con quasi 1,2 miliardi di euro generati solo dal calcio professionistico (in crescita del 37% tra il 2006 e il 2016) e un’incidenza del 70% rispetto al gettito fiscale complessivo generato dal comparto sportivo italiano. Sono i dati che emergono dal bilancio integrato della Figc relativo al 2018 presentato stamane alle scuderie di Palazzo Altieri a Roma.
L’impatto socio-economico del calcio italiano nel nostro Paese risulta pari a oltre 3 miliardi di euro. Un dato che considera l’indotto economico, nonché quello sociale e sanitario. Il calcio è inoltre visto come veicolo di inclusione e strumento di integrazione sociale: negli ultimi dieci anni i calciatori nati all’estero che giocano in Italia sono oltre 60 mila con un incremento del 35% sul totale dei tesserati Figc. In particolare, nelle nazionali di calcio a 11 maschili i convocati con origini straniere sono 36, pari all’11% del totale.
Anche in base al numero di praticanti (4,6 milioni di praticanti, 1,4 milioni di tesserati Figc); il calcio rappresenta il principale sport italiano. Ogni anno si disputano quasi 570mila partite ufficiali disputate di cui oltre il 90% nel settore giovanile. Il pallone rappresenta la principale passione: 32,4 milioni di italiani si dichiarano interessati a questo sport.